Hooked Up
2013
Hooked Up è un film del 2013, diretto da Pablo Larcuen.
Tonio e Peter, due giovani americani, sono in vacanza a Barcellona per svagarsi e dimenticare le pene d’amore. Arrivati in Spagna i due si scatenano e, tra droga e alcol, finiscono per abbordare due ragazze. Si fanno portare a casa di una delle due e qui scoprono che si tratta di una psicotica assassina…
Ci sono film brutti che nascono da un intento nobile. È il caso di Hooked Up, dove l’intento nobile è quello della sfida impossibile da superare, e la sfida, in questo caso, è quella di girare un film (brutto) tutto con un iPhone e con soli 14.000 euro di post-produzione. Naturalmente si tratta di un POV.
In Hooked Up Tonio e Peter, due giovani americani, si fanno una vacanzina a Barcellona, tanto per avere un po’ di svago e dimenticare qualche dolorosa scaramuccia d’amore. Arrivati in Spagna i due subito si scatenano e, tra droga e alcol, finiscono per abbordare due chicas. Si fanno portare a casa di una delle ragazze e cominciano a “far roba”, fino a quando la padrona di casa non si rivela essere una psicotica assassina e azzanna il pene di uno di loro sotto pompino. Naturalmente i due ragazzi continuano a filmare tutto nonostante l’assurdità della situazione e il pericolo.
A tratti si sorride anche un po’, come quando una ragazza rimane impalata accidentalmente dalla statua in ceramica della Madonna, ma molto spesso ci si limita a grandi corse lungo corridoi deserti illuminati dalla fievole luce del cellulare.
Finale (più o meno) a sorpresa. Sembra una versione cheap di Afflicted, il film di Cliff Prowse e Derek Lee, sui due amici che vanno in vacanza in Italia e uno viene infettato dal vampirismo. Era un POV pure quello, ma almeno c’era l’esigenza di raccontare una storia di amicizia che andasse al di là di Hostel. Qui si gioca come bambini e ci si trincera dietro l’alibi del low-low budget. Eppure il regista, Pablo Larcuen, è uno che di corti interessanti ne ha fatti (guardate Elefante, quello sull’uomo che si trasforma in pachiderma) e forse qualcosa da dire ce l’avrebbe pure, con qualche soldo in più. Produce (e capirai che sforzo!) Jaume Collet-Serra, quello di Orphan.