Humandroid
2015
Humandroid è un film del 2015, diretto da Neill Blomkamp.
C’è tanta roba in Humandroid, il nuovo film di Neill Blomkamp, che in originale è Chappie (difficile dire quale dei due titoli sia il migliore) e narra di un poliziotto robot che viene dotato di coscienza e libero arbitrio da un geniale programmatore. Da questa base, Blomkamp procede per accumulo e aggiunge sempre più particolari, personaggi e sottotrame, tutti che toccano argomenti delicatissimi e pongono domande belle grosse sulla vita, la morte, dio, le intelligenze artificiali, l’evoluzione umana, il libero arbitrio, l’educazione, la famiglia, il ruolo del governo, la trascendenza… senza tirare le file del discorso.
Tutto parte da un suo corto del 2003, Tetra Vaal (lo trovate su YouTube), finto spot di una compagnia produttrice di armi che pubblicizza la sua linea di unità robotiche a supporto delle forze di polizia, automi rapidi, efficienti, aggiornabili e ricostruibili. Humandroid è il sequel del corto, come se la pubblicità avesse convinto il governo a finanziare il progetto della Tetra Vaal, così che in un futuro prossimo, a Johannesburg, sia davvero attivo un corpo di polizia robotico in supporto agli altri agenti.
Nel film, Deon (Dev Patel), programmatore della Tetravaal, sviluppa un software in grado di rendere senzienti i robot. Mal visto dai superiori, vuole testarlo di nascosto su un automa destinato alla demolizione, ma viene rapito da tre balordi, Ninja, Yolandi e Amerika, che lo costringono a riprogrammare il robot perché combatta per loro. Hanno un grosso debito con il boss della zona, Hippo, e poco tempo per pagare, il robot gli serve per racimolare denaro con delle rapine. Deon installa il suo software, che funziona: è nato il primo robot dotato di coscienza, di libero arbitrio, di un’identità. Lo chiamano Chappie. Come un bambino, è curioso e suggestionabile e deve imparare tutto, ma essendo un automa apprende in pochi giorni quello che normalmente richiederebbe anni, diviso tra gli insegnamenti pacifici di Deon, che lo vorrebbe artista, e le lezioni di lancio di coltelli di Ninja, che vede per lui un futuro da gangster…
Nel caos generale, le cose ottime un po’ si perdono, come Chappie, che visivamente brilla di luce propria. Interpretato da Sharlto Copley e poi ricreato in digitale, il robot è incredibilmente espressivo e curato nei dettagli (i movimenti delle orecchie, del corpo, il tono della voce – in originale, almeno), e riesce a instaurare una forte empatia con lo spettatore. Cosa che non si può dire per il resto dei personaggi, molto stilizzati, che meritavano più attenzione, la stessa che giustamente è stata data a Ninja e Yolandi, noti come il duo rap Die Antwoord, personaggi moralmente complessi e bizzarri, armati di pistole gialle e rosa shocking. La sensazione di grande occasione sprecata è forte, ma di recente Blomkamp ha detto di aver scritto Humandroid pensandolo come una trilogia, il che dà la timida speranza che tutto il marasma rimasto inconcludente alla fine del film abbia prima o poi una conclusione. Vedremo.