The Impossible
2012
The Impossible è un film del 2012, diretto da Juan Antonio Bayona.
Nel Natale del 2004 la famiglia spagnola Alvarez-Belon (mamma, papà e tre ragazzi) atterra a Pucket, in Thailandia, per una vacanza anti-stress. Ha prenotato un fantastico appartamento al terzo piano del prestigioso Orchid Resort, ma gliene viene assegnato un altro («for a mistake»), ancor più bello, ma al piano terreno. Coincidenza funesta. Lo tsunami che investirà di lì a poco la costa occidentale thailandese (provocando circa 300.000 morti) colpirà più duro chi sta a livello spiaggia. Ecco il primo sentore di horror in questo film di Juan Antonio Bayona, già autore dell’ottimo The Orphanage, che porta sul grande schermo una vicenda realmente accaduta, i cui veri protagonisti hanno collaborato in prima persona, con le proprie testimonianze, e ritornando sui luoghi della tragedia, alla realizzazione di The Impossible.
Da noi distribuito da Eagle, il film è una ricca produzione spagnola (Belen Atienza, Alvaro Augustin, Enrique Lopez Lavigne e Ghislan Barrois) con cast stellare (in tutti i sensi: il padre è Ewan McGregor – già Obi Wan Kenobi – la madre Naomi Watts. Più un cammeo di un’invecchiatissima Geraldine Chaplin che non è chiaro se sia realmente diventata così rugosa o se sia stata truccata come Francesco Mandelli in I soliti idioti). Finale happy (si fa per dire…) già previsto in partenza (almeno per chi ha letto della storia degli Alvarez-Belon, nel film trasformati in una benestante famiglia inglese). Un film decisamente complesso, anche dal punto di vista puramente logistico, che ha ricostruito lo tsunami chiedendo poco al digitale: la maggior parte delle scene in acqua sono state realizzate in piscine e canali, con effetti speciali appositamente realizzati da sei società coordinate da Felix Berges e Pau Costa, con riprese effettuate in parte in Spagna in parte in Thailandia.
The Inpossible è complessivamente coraggioso, ma resta irrisolto, a metà fra l’horror (che pure si mostra con competenza di genere) e l’inevitabile lacrima-movie. E, a tratti, è persino un po’ noioso, il che per un action-movie (tragico quanto si vuole, ma pur sempre un film d’azione) è piuttosto grave. Naomi Watts, futura Lady Diana degli schermi, è una delle star più disinvolte che passa con consumata professionalità da Woody Allen a David Cronemberg, da David Lynch a Peter Jackson (un po’ l’opposto delle nostre abbonate ai ruoli: ve la immaginate una timida-nevrotica di professione come Margherita Buy alle prese con King Kong?); Mc Gregor fa bene ciò che deve fare, ma la vera rivelazione del film è il giovane Tom Holland (Lucas, il figlio più grande fra i tre) che fornisce una prova attoriale assolutamente straordinaria. Del resto, non è digiuno di recitazione né arruolato per meriti speciali come le attricette delle nostre fiction e film televisivi: viene dal teatro dove ha interpretato Billy Helliot, in un musical diretto da Stephen Daldry, grande successo al West End di Londra.