Incompresa
2014
Incompresa è un film del 2014, diretto da Asia Argento.
Incompresa è un grido nella folla, come lo erano stati la semi-biografia I Love You Kirk e il primo Scarlet Diva. Ma a differenza del film d’esordio e del successivo Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, con Incompresa si torna alle origini e i riferimenti alla realtà si fanno meno criptici. Perché è degli Argento che si parla, anche se in una dimensione trasfigurata e cinefila.
Una famiglia disfunzionale, vittima di un amore tanto scellerato quanto stimolante, se pensiamo alla coppia Argento e Nicolodi, pagato sulla pelle della figlia più piccola: Asia Argento, pardon, Aria Bernadotte. Aria, infatti, è il vero nome di Asia; Bernadotte (Sirio) è invece lo pseudonimo che Dario Argento usò per firmare l’episodio Il tram di La porta sul buio. L’aspetto più sorprendente di Incompresa, però, è nella lettura, romanzata, che Asia fa della vita coi genitori e del suo passato. I momenti salienti ci sono tutti: i litigi, i tradimenti, le gelosie, le insoddisfazioni e persino l’arresto per droga.
Poco importa, poi, che la madre nella finzione sia una pianista mentre nella realtà era un’attrice (la somiglianza tra Charlotte Gainsbourg truccata e la vera Nicolodi, è impressionante) o che il padre sullo schermo (Gabriel Garko, che invece fisicamente non c’entra un granché, ma in quanto a ipocondrie non gli manca nulla) faccia l’attore piuttosto che il regista; il “gioco dei rimandi” è talmente preciso e divertito che l’immedesimazione è spontanea. Incompresa è un’opera pop-punk, un guilty pleasure, come lo erano anche i due film precedenti dove lo stile registico di Asia è così “out of the blue” che trasforma l’apparente umorismo involontario in un andamento ipnotico, avvincente, che si fa cifra stilistica. Non si sa come, non si sa perché, ma anche questa volta il miracolo si è compiuto.