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It’s a Wonderful Knife

2023
REGIA:
Tyler MacIntyre
CAST:
Jane Widdop (Winnie Carruthers)
Joel McHale (David Carruthers)
Justin Long (Henry Waters)

Il nostro giudizio

It’s a Wonderful Knife è un film del 2023, diretto da Tyler MacIntyre.

La vita, si sa, è meravigliosa, Tranne ovviamente quando ti toccano i classici. Ma chi l’ha detto che i classici non si toccano? A maggior ragione quando il Natale bussa alle porte e, come proverbio comanda, si dovrebbe essere tutti un po’ più buoni, l’idea di un bel reimagining non dovrebbe apparire poi così troppo bislacca; soprattutto se di mezzo, oltre al proverbiale rosso sangue, ci si mettono pure contundenti bastoncini di zucchero e un serial killer di bianco vestito che pare uscito fresco di lavaggio dal celebre jumpscare ospedaliero de L’esorcista III. E se già quel pazzo di Christopher B. Landon con il suo Auguri per la tua morte aveva osato trasformare una cultissima commediola come Ricomincio da capo in un divertente slasher 3.0 – seguito a ruota dall’irriverente Ritorno al futuro in salsa teen bodycount di Totally Killer –, stavolta, è il caso di dirlo, quel gran marpione di Tyler MacIntyre sembra averla spararla davvero grossa. Com’è più che facile intuire da un bizzarro quanto geniale titolo come It’s a Wonderful Knife, il nostro pacioso nerdone pare infatti aver acciuffato di peso il più classico dei cinematografici classiconi natalizi per riconvertirlo in una sorta di Scream da calendario dell’Avvento, la cui premessa da sola basta e avanza per gettare alle ortiche più di ottant’anni di lacrimoni e buoni sentimenti faticosamente apparecchiati a suon di special e rewatch televisivi.

Ma se, come già detto, almeno secondo il caro vecchio Frank Capra La vita è meravigliosa, quella della giovane e depressa Winnie (Jane Widdop) pare piuttosto una discreta merdaccia. Nonostante, infatti, la nostra fotografa in erba sia divenuta l’eroina della ridente Angel Falls, liberando l’innevata cittadina dall’affilato giogo di un assassino mascherato – rivelatosi nientemeno che il mellifluo e lampadato sindaco Henry Waters (Justin Long) –, con alle spalle una famigliola assente, la rancorosa ostilità dell’irritante fratellino dell’ammantato omicida estinto (Sean Depner) e il ben servito da parte dell’ambita New York Academy, la povera tapina in odor di Grinch finirà inevitabilmente per incrociare il triste e catartico destino del fu melodrammatico James Stewart. Rimasta sola la viglia di Natale nel mezzo di uno scalcinato ponte a desiderare ardentemente di non essere mai nata, la rassegnata ragazzetta si ritroverà catapultata in una realtà alternativa nella quale non solo il suo celebre nome non è mai comparso sul registro anagrafico, ma dove per giunta il ben noto seriale mietitore è ancora in fiorente attività, dispensando coltellate e assegni circolari per poter estendere il proprio mortifero potere sull’intera ignara comunità. Alla nostra erased girl non resterà dunque che allearsi con la timida e reietta Bernie (Jessica McLeod) per poter riportare il destino sulla retta via al grido di I Know What You Did Last Christmas, prima che una sovrannaturale aurora boreale interrompa per sempre il flusso canalizzatore del multiversale deus ex machina e lasci campo libero al candido Angelo della Morte nel dar vita al proprio lobotomizzato Villaggio dei dannati.

Nel pieno di un galvanizzante momento storico nel quale, tra le efferate rimpatriate scolastiche di Most Likely to Die e le rothiane mattanze in pieno Black Friday di Thanksgiving, i grandi e piccoli schermi paiono sempre più invasi da una frizzante slasher mania, in attesa che il grandguignolesco Damien Leone sferri il definitivo colpo d’accetta al gioioso spirito natalizio con il suo attesissimo Terrifier 3 il buon MacIntyre realizza con It’s a Wonderful Knife una divertente e divertita pochade che, pur rimanendo lontana anni luce dall’anarchica follia di un gioiellino come Patchwork – smarcandosi per fortuna anche dalla svogliata toccata e fuga in quell’antologico pasticcio di V/H/S/99 – riesce comunque a portarsi a casa il sanguinolento torrone  tirando un colpo al cerchio del thriller a bassa gradazione orrorifica ed uno alla botte della teen comedy a misura di streaming. Ed è proprio questa flemmatica indecisione a castrare sul nascere questo potenzialmente intrigante instant Christams (s)cult, condannandolo a rimanere prigioniero di un limbo di mediocrità nel quale la mancanza di coraggio nel pigiare fino in fondo i pedali dell’ironia e dell’efferatezza finisce per trasformarlo in un qualcosa che non è né carne né pesce, né buono né cattivo, né Pandoro né tantomeno Panettone. Occasione sprecata? Decisamente sì. Tempo perso? Assolutamente no. Anche perché, nonostante la vita non sia affatto così meravigliosa come si vorrebbe far credere, a volte basta qualche pugnalata e una sana dose di autoironia per passare, se non delle buone, quantomeno delle spensierate festività.