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iZombie – Stagione 1

2015
Titolo Originale:
iZombie
CAST:
Rose McIver (Olivia Moore)
Malcolm Goodwin (Clive Babineaux)
Rahul Kohli (Ravi Chakrabarti)

Il nostro giudizio

iZombie è una serie tv del 2015, inedita in Italia, creata da Rob Thomas e Diane Ruggiero-Wright.

Una serie tv tratta da un fumetto con una zombi come protagonista. Un punto di partenza in grado di far sbuffare all’unisono eserciti di telespettatori. La Vertigo, la stessa casa editrice di Hellblazer, Sandman, e del capolavoro Preacher, è solita sfornare prodotti dalle tematiche horror destinati a lettori adulti, o almeno young adult. iZombie non fa eccezione, anche se frulla una valanga di figure de paura classiche con piglio pop trasgressivo e molta ironia. La serie non ricalcherà questa varietà di temi, impostata com’è su una semplicità adolescenziale, e sulla volontà di evitare qualsiasi complessità, conservando un cuor leggero.

Quel che è certo è che le prime due puntate sono state sufficienti a far calare progressivamente, e quindi esaurire senza possibilità di ripensamenti, il nostro interesse. Dopo una festa in barca che si tramuta in zombi apocalypse (e non sappiamo come e perché) la protagonista Liv Moore (capito il raffinato gioco di parole? Ha comunque il perfetto volto teen di Rose McIver) si ritrova zombi. Conserva però movenze umane, anche se il suo aspetto è un tantino troppo emo-goth a causa della chioma incanutita, del pallore del viso e delle occhiaie; è in grado di esprimersi e di controllare i suoi istinti purché si nutra di almeno un cervello al mese. Se non si attiene a questo regime dietetico con regolarità, rischia di diventare una zombi vera e propria.

Ha perso, e vorrei vedere, la fiducia nel futuro e la voglia di programmare la vita col suo boyfriend, ed è sempre scazzata. Ma bisogna pur (non)vivere, quindi oltre al fidanzato, abbandona gli studi di medicina, e trova lavoro all’obitorio (non è difficile intuire le ragioni di questa sua scelta), dove si ritroverà un capo talmente illuminato e tollerante che, una volta appreso il suo segreto, diventerà fedele confidente. Ogni suo pasto, a base di noodles e pezzetti di cervello prelevato dai cadaveri a disposizione, le dona la facoltà di “vedere” le modalità del decesso, e di assumere le capacità dell’ex-possessore della materia grigia appena trangugiata. Non essendo in possesso dei requisiti necessari per fare domanda di assunzione presso gli X-Men, Liv si dovrà accontentare di diventare collaboratrice (fingendosi sensitiva) di un neo-detective della omicidi, e la svolta professionale ridarà un senso positivo alla sua non-vita.

Dialoghi serrati, battute e doppi sensi a raffica – il ritmo è quasi lo stesso di Clerks, ma fa ridere molto meno – per una serie ultralight concepita apposta per il pubblico adolescente di cosette come The Vampire Diaries, e bloccata da subito su uno schema ripetitivo (mangio il cervello, ho la visione, aiuto il detective a trovare il colpevole), tanto quanto gli stacchi visivi che ricalcano i fumetti e sono l’unica timida variazione sul tema di una regia piatta e convenzionale. Non fa male, iZombie, non fa ridere, non ha sapore; quasi tutto il lavoro sul personaggio di Liv è costituito dalla messa a punto del make-up facciale. E insomma già a metà della seconda puntata non se ne può più.