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Joker: Folie À Deux

2024
REGIA:
Todd Phillips
CAST:
Joaquin Phoenix (Arthur Fleck / Joker)
Lady Gaga (Harleen "Lee" Quinzel / Harley Quinn)
Zazie Beetz (Sophie Dumond)

Il nostro giudizio

Joker: Folie À Deux è un film del 2024, diretto da Todd Phillips.

Il secondo capitolo della saga del Joker, forse (probabilmente?) l’ultimo arriva in concorso al Festival di Venezia con Joker: Folie À Deux, che vede sempre al timone Todd Phillips – col primo vinse il Leone d’oro – e introduce la novità oggetto di hype planetario, ossia la presenza di Lady Gaga nella parte di Harley Quinn. Va detto subito: l’operazione lascia delusi e si risolve in un parziale fallimento. Da parte sua, Joaquin Phoenix aveva già annunciato che non tornerà più nei panni di Joker, anche il regista dalla conferenza stampa veneziana ha allontanato l’ipotesi di continuare la serie. Andiamo con ordine. Folie À Deux entra nella mente di Arthur Fleck alias Joker. In apertura c’è subito una sorpresa: un inserto animato di Sylvain Chomet parodizza i cartoni della Warner Bros riscrivendoli sul clown assassino.

Svanito il teaser, ritroviamo Fleck in prigione in attesa del processo, dopo i fatti del primo film per cui è accusato di cinque omicidi e rischia la pena capitale: il Joker non ride più, non racconta barzellette, passa le giornate a guardare la Tv fissamente in modo quasi autistico. La stasi prosegue finché incontra una ragazza a lezione di canto, col volto di Lady Gaga. Si tratta di una psicopatica esperta di fiamme, che ha consegnato al fuoco la casa dei suoi genitori e per questo pernotta nell’istituto… I due si innamorano subito. Harley non agogna però Arthur in sé, bensì è il Joker che ama, quella creatura sovversiva divenuta simbolo di rivolta sociale. Si apre così un teatro mentale tra gli amanti all’insegna del musical: uno spettacolo solo sognato all’ombra di Fred Astaire, mentre la realtà dietro le sbarre è fatta di maltrattamenti delle guardie, presunta infermità mentale, attesa dell’ovvio verdetto. Fleck danza con Lee solo nella testa, cullato dalla voce di Gaga, e si compone un’allucinazione di amore che ripete all’infinito lo show televisivo, lo spettacolo del film originale. E riempie il grande vuoto nel cuore del Joker: la carta dell’amore.

Il film però avanza incerto, confusionario, traballante, molto diverso dal primo. Meno sociale, supera il discorso della rabbia insurrezionale e dell’autorità demolita a colpi di risata; al suo posto c’è un carcerario solo accennato, un musical che non esplode mai davvero (malgrado il carisma della star), poi a seguire un courtroom tutto sommato tradizionale. Né il canto né il processo riservano brividi particolari, non trovano il guizzo, forse neanche lo cercano. Fleck/Joker da figura della rivolta diventa intimista, apre le porte del cervello e del cuore, si scopre romantico: c’era davvero bisogno? Volevamo sapere cosa si annida nella testa di un grande personaggio? Un “inside Joker” tra realtà e fantasia sono al finale che resta tutto da interpretare. Un film irrisolto, dunque, ma per onestà con alcune frecce al suo arco: la principale resta la solita interpretazione gigantesca di Joaquin Phoenix, il migliore attore americano della sua generazione. La delusione, invece, è contenuta già nel titolo: follia a due, ma è proprio l’interazione della coppia Phoenix-Gaga che non porta valore aggiunto. Sulla carta si apprezza la scelta onirica, una strada impervia per il sequel di un film commerciale, sullo schermo resta uno scherzo poco riuscito.