La La Land
2017
La La Land è un film del 2017, diretto da Damien Chazelle
«Non v’è altra forma d’arte che abbia tanto in comune con il cinema come la musica. Entrambe influiscono sulle nostre emozioni direttamente, non attraverso l’intelletto», affermava Ingmar Bergman. La musica è infatti legata al cinema in modo indissolubile fin dalle origini, quando un pianista o una piccola orchestra improvvisavano brani per accompagnare la visione delle immagini. La La Land è l’ennesima stupefacente dimostrazione della forza spettacolare di questo magico e intramontabile sodalizio. A rendere incredibilmente fresca e singolare la storia con cui Damien Chazelle reinventa in chiave moderna il musical, sono i suoi principali protagonisti, Musica e Cinema, che hanno un’importanza significativa a diversi livelli della scrittura drammaturgica. Simboleggiati in primo luogo dai personaggi ‒ Sebastian è un musicista jazz, Mia è un’attrice ‒ rappresentano l’aspirazione a una professione da sogno (Sebastian si guadagna da vivere suonando nei piano bar, Mia fra un provino e l’altro prepara i cappuccini alle star del cinema) e creano l’ambientazione del film, che si svolge in una eterea Los Angeles, sospesa con leggerezza fra passato e presente, ad evocare in modo nostalgico il musical americano e francese degli anni d’oro (in particolar modo Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy che Chazelle ha dichiarato di amare profondamente).
Sono inoltre il motore della storia perché determinano l’incontro casuale e le scelte dei due giovani artisti destando in loro il desiderio di intraprendere un percorso creativo nonostante i numerosi ostacoli imposti dalla spietata industria dello spettacolo. La musica e la recitazione sono altresì gli elementi con cui Sebastian e Mia esprimono se stessi; inizialmente fonte di frustrazioni e disillusione, divengono forza creatrice e apertura alla vita grazie alla complicità e all’amore. Un tripudio di colori ‒ vivacissimi nei musical degli anni 40, 50 e 60 a cui il film è ispirato ‒ è il leitmotiv visivo di La La Land che, in sinergia con la musica, possiede una fortissima risonanza emozionale in grado di suggerire corrispondenze poetiche e di instaurare un legame sottile e persistente fra il sensibile e il fantastico: colori romantici, ricchi di implicazioni affettive, metafisiche, che evocano il sogno e la nostalgia. Romantica è anche la malinconia che permane come toccante sottofondo della storia, perché la vita deve andare avanti, pur con i suoi eventi imprevisti e i suoi destini strani.
Colori e musica compongono dunque quella magica sinestesia visiva in grado di disegnare il sogno di Sebastian e Mia in un firmamento di stelle e hanno la capacità di rendere la storia così profondamente sensuale e coinvolgente perché ne realizzano la poesia utilizzando esclusivamente il registro delle sensazioni. Grazie alla musica (opera del compositore Justin Hurwitz) – in grado di accostare con brillante freschezza i toni delle melodie classiche ai ritmi contemporanei – La La Land trasforma una storia semplice in un percorso poetico e spirituale, travolgente ma intimo, allegro e malinconico, un inno dedicato all’interiorità segreta dei sentimenti che non si esprimono con le parole ma attraverso sguardi, mimica e suoni. I nodi della storia non vengono mai risolti tramite il dialogo ma sono affidati unicamente allo scorrere delle immagini e della musica che, nel sostenere la forza visionaria di un linguaggio cinematografico esplosivo e commovente, diviene magicamente, con grande merito del suo giovanissimo autore, “l’espressione dell’inesprimibile” (Claude Debussy).