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L’abbiamo fatta grossa

2016
Titolo Originale:
L'abbiamo fatta grossa
REGIA:
Carlo Verdone
CAST:
Carlo Verdone
Antonio Albanese
Anna Kasyan

Il nostro giudizio

L’abbiamo fatta grossa è un film del 2015, diretto da Carlo Verdone.

Yuri Pelagatti è un attore in crisi: l’abbandono della moglie gli ha portato la perdita di memoria in palcoscenico. Arturo Merlino è un investigatore privato sui generis, che vive con la zia e va alla ricerca dei gatti di quartiere persi. Un’inaspettata valigia piena di soldi farà incontrare le loro vite in maniera imprevedibile. «Una favola raccontata da un idiota, tutta piena di strepito e furore; che non vuol dir niente»: è il Macbeth, ed è una chiusa alquanto insolita per un film di Carlo Verdone. Il regista romano al suo appuntamento n. 25 dietro la macchina da presa (auguri) decide di invertire ancora di più la rotta di una filmografia sempre multiforme e brillante: se infatti il suo cinema, con il culmine in Sotto una buona stella, era diventato sempre più “da camera”, per L’abbiamo fatta grossa decide di liberare i freni di una comicità mai così fisica e ormai assolutamente perfetta nei tempi, facendo in modo che il suo corpo comico si sposti per una Roma più inedita possibile fotografata in maniera sempre impeccabile da Arnaldo Catinari. Per la prima volta, forse, nel cinema di Verdone i luoghi assumono importanza vitale, sostanziale per le battute e per lo svolgimento della trama: un bar, una piazzola in autostrada, un solarium, una chiesa, e ancora un armadio, una cucina, una valigia.

L’abbiamo fatta grossa diventa allora una riflessione libera da qualsiasi condizionamento personale, entomologica quasi, mentre indaga (ancora una volta) l’italiano e l’essere italiano oggi: mostrando impietosamente una realtà fatta di strazi e solitudini, amarezze e soprusi, nella quale i personaggi –sempre uomini, sempre soli – si muovono alla ricerca non più di un posto al sole, bensì anche solo di un pezzo di pane. Uomini soli che però non hanno paura di reinventarsi, in una corsa sociale sempre col sorriso a fior di bocca: Carlo Verdone è finissimo umorista e comico di grana grossa insieme, e se questa volta si fa servire da un altro outsider assoluto come Antonio Albanese la gragnola di risate è assicurata. Insieme, formano una delle coppie comiche più insolitamente, inaspettatamente ben assortite del nostro panorama tanto scarno di crossover autoriali: e insieme sanno bene come colmare la distanza fra riso e pianto, gioia e dolore.

Esemplari la sequenza dove elencano le cose da fare con il (finto) malloppo guadagnato, ficcante e straziante nella sua elementare semplicità, e ogni altra occasione che Albanese ha di mettere in mostra le sue doti drammatiche, sempre e comunque stemperate da un sorriso straniante e straniato, stralunato e commovente. La trama di L’abbiamo fatta grossa, slabbrata e ludica, sfrenata e divertita, porta dritti i due personaggi (nomen omen mai come qui, nei film di Verdone: Pelagatti e Merlino) da un’apertura apertamente alla Woody Allen – titoli di testa bianchi su sfondo nero – fino al finale di cui parlavamo. Tragico, di un tragico che risuona ancora più oscuro se riverbera subito dopo una risata, allo stesso modo dell’eco di una corda di chitarra distorta; e lacerante, e insieme drammaticamente comico, perché l’unica risposta al brutto che non ha mai fine né cura ormai è solo uno spernacchio.