Longlegs
2024
Longlegs è un film del 2024 scritto e diretto da Oz Perkins.
Cos’è che ci conforta di più, immaginare che il male non esista affatto o che in quanto tale, agisca esclusivamente nell’oscurità, senza doversi mostrare mai alla luce del sole? Un quesito al quale la giovane e tormentata agente FBI Lee Harker (Maika Monroe in una prova interpretativa straordinariamente efficace, poiché glaciale e curiosamente in sottrazione) non ha bisogno di dare risposta. Poiché ammettere che il male esista per Lee, è realmente cosa da poco, banale addirittura. Una verità questa, suggeritale fin dall’infanzia da un’inspiegabile dote, che l’ha sempre resa unica. “Sensitiva per metà, è sempre meglio di non esserlo affatto” le suggerisce il supervisore William Carter, nei primissimi minuti del caso cinematografico horror dell’anno, Longlegs di Osgood Perkins. Eppure Harker preferirebbe non possedere alcun dono, ignorare quella voce nella testa, e dimenticare le ombre di quel male senza nome, che non sembrerebbero affatto lasciarle scampo. Così da non aver più a che fare con la morte, piuttosto con la vita, quella vera. Eppure il male, che l’ha cresciuta e condannata, ad un’esistenza solitaria e incompresa di ascolto e ricezione immediata, di tutti quei simboli, corpi e sussurri altrimenti ignoranti dagli individui comuni, non può che appartenerle ormai, legandosi per sempre alla sua persona e a tutto ciò che di lì in avanti le accadrà. Poiché non è più un’ombra, bensì una presenza sinistra e concreta, che vaga tra gli uomini e che non ha più alcuna intenzione di nascondersi, piuttosto l’irrefrenabile desiderio di mostrarsi, attraverso i corpi, il sangue e il dolore.
Inizialmente, sono alcune (in)decifrabili lettere ad annunciarne la venuta, poi macabri jingle allucinati, che improvvisati nel cortile innevato di una fattoria come tante, vorrebbero farsi avvertimenti decisivi: l’uomo dalle gambe lunghe, l’amico di un amico di un amico e ancora l’uomo del piano di sotto, tornerà. Poiché il tuo compleanno è vicino e di certo non se lo dimenticherà. Promesse di morte, che nascono nelle profondità più oscure di scantinati inesplorati e di infanzie lacerate per sempre e derubate dei ricordi, dell’amore e inevitabilmente della vita stessa. Ecco perché Longlegs, l’inquietante e feroce presenza cui tutti danno la caccia, non potrebbe in alcun modo essere “il solito serial killer”. Non sono i corpi a generare interesse in lui, piuttosto le anime e ciò che queste sono disposte a fare, corrompendosi e macchiandosi per sempre, se interrogate dal male, quello vero, che ora ha un nome, un corpo ed un volto, Longlegs.
Il quarto lungometraggio da regista di Osgood Perkins, non è soltanto il titolo più riuscito della filmografia dello stesso, ma anche uno dei casi cinematografici più interessanti, profondamente inquietanti, ambiziosi, sinistri e cupi, degli ultimi vent’anni di cinema e forse più. Riduttivo in tal senso, confinarne l’esperienza al solo filone dell’horror, poiché perfettamente a suo agio con i linguaggi del thriller, del dramma e forse perfino di un altro florido e colto registro narrativo, che sarebbe però un enorme peccato svelare, affidato così al segreto e anch’esso alle ombre. Permettete dunque a Osgood Perkins e così allo straordinario duo di interpreti, formato da Maika Monroe e Nicolas Cage, di guidarvi attraverso interminabili strade notturne senza nome, fattorie innevate e profondamente tetre, non luoghi e spazi inesplorati e maligni della mente. Sarà una corsa folle e spaventosa, che certamente non dimenticherete. Memorabile!