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Mutants

2009
Titolo Originale:
Mutants
REGIA:
David Morlet
CAST:
Hélène de Fougerolles
Francis Renaud
Dida Diafat

Il nostro giudizio

Mutants di David Morlet non fa che sviluppare il soggetto di un precedente cortometraggio del regista dal titolo Morsure.

Un desolante paesaggio innevato isolato dalla civiltà, con una tormenta di neve in arrivo. Qui un uomo e una donna, marito e moglie, entrambi paramedici a bordo di un’ambulanza stanno cercando a tutti i costi di trovare un edificio nascosto per sfuggire ad uno dei pericoli che più terrorizzano gli uomini: degli uomini-con-la-rabbia affamati di carne umana. Ma questo luogo è introvabile, ogni costruzione è invasa da questi esseri e a farne le spese sarà il marito, morso da uno di loro. La fuga finalmente riesce ma l’uomo è infetto, la moglie riesce a portarlo al riparo ma da questo momento inizierà il vero incubo…

Al Worldwide Short Film Festival, il regista David Morlet aveva strabiliato tutti con un ottimo cortometraggio dal titolo più che rivelatore: Morsure ovvero Morso. È lecito porsi una domanda: ancora? Narrare di un mondo infettato da un virus che genera dei mostri divoratori di esseri umani è una storia ormai trita e ritrita e ci è stata raccontata in tutte le salse; per poter creare un’opera che sia degna di inserirsi in questo contesto bisogna a) avere un’inventiva sopraffina b) avere un bel coraggio, perché il rischio di fallire è molto alto. Morlet però aveva convinto il pubblico con il suo cortometraggio e forte di questo ha deciso di passare alla creazione di un lungometraggio, incentrato sullo stesso tema.

Ecco che nasce Mutants, il cui titolo probabilmente getta uno sguardo a un vecchio film del 1984, Mutant appunto. L’inizio non è dei migliori per lo spettatore ansioso di affrontare un bello scontro esseri umani vs. esseri infetti. Se con Morsure il regista francese aveva fatto sfoggio di ottima padronanza della mdp, in Mutants tende a strafare, realizzando inquadrature fuori contesto, posizionando la macchina da presa in luoghi “particolari” e ininfluenti al fine di una narrazione coinvolgente e terrorizzante. Si può scindere il film in due parti principali: la prima, migliore, è incentrata sul rapporto tra i protagonisti, lei sana e lui infetto. E se è possibile trovare un fattore amoroso in un contesto di questo tipo, qui viene esplicitato molto bene. La disperazione dell’uomo è il cardine attorno cui ruota la situazione: come accade nella Mosca di David Cronenberg, assistiamo, in Mutants, alla trasformazione uomo-mostro del protagonista che, ai cambiamenti corporei, affianca una pazzia crescente.

L’amore della donna per il marito però non cessa. Nel momento in cui l’uomo ormai mostro viene rinchiuso dalla moglie perché prossimo alla totale mutazione, si assiste a un cambiamento radicale del film. Un’orda di esseri infetti invade il rifugio della donna che, nel frattempo, è stata raggiunta da una pattuglia di militari sadici. Si troveranno ad affrontare insieme l’invasione mutante che, però, annoia e non fa altro che precipitare il film in un baratro. Gli scontri con i mostri sono, a dir poco, inverosimili: più uomini con fucili in mano, affrontano un solo essere infetto senza sparare un solo colpo e, anzi, menando fendenti con un coltello. Una delle poche note positive, c’è da dirlo, è il reparto effetti speciali in grado di ricreare mutanti, ci si passi il termine, meravigliosi e sequenze splatter ben realizzate. In conclusione, Mutants è un film a metà che fa assaporare per quaranta minuti un buonissimo spettacolo ma poi decide di piombare nel marasma dei cliché del genere, perdendosi. Peccato perché le premesse c’erano tutte.