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Notes to a lover from Jenny Adam and her beautiful family

2022
Titolo Originale:
Notes to a lover from Jenny Adam and her beautiful family
REGIA:
Sudeep Ranjan Sarkar
CAST:
Sushil Bhosale; Parijaat Chakraborty; Mandeep Ghai; Rita Jhawar; Moutushi Roy; Sudeep Ranjan Sarkar; Rashmi Sharma; Mrunalini Thakur

Il nostro giudizio

Notes to a lover from Jenny Adam and her beautiful family è un lungometraggio veramente originale del regista indiano Sudeep Ranjan Sarkar che in Italia si è potuto vedere nel 2022, durante le serate di premiazione del NEZ International Film Festival di Calcutta edizione 2021, ospitato a Pesaro durante l’International Police Award Arts Festival – IPAAF di Orazio Anania. Il titolo anglofono tradotto letteralmente in italiano significa “Note per un amante di Jenny Adam e della sua bellissima famiglia”. Girato in formato 4:3, cosa piuttosto insolta poiché trattasi di un lungometraggio del 2022, quindi nel vecchio formato televisivo “quadrato”, solamente con due telefonini, l’iPhone 8plus e l’iPhone XS, quindi senza l’usuale utilizzo di telecamere. Totalmente in bianco e nero e senza alcun dialogo, le immagini scorrono per circa due ore commentate esclusivamente da rumori e da una musica elettronica di forte impatto emotivo, spesso in apparente contrasto con lo stile del montaggio e le ambientazioni naturali: lo stesso regista ha dichiarato che il 60%  del film è stato girato a casa di un attore e il 40% in una zona di pesca: gli esterni sono tutti diurni e quindi l’illuminazione è stata esclusivamente naturale, tant’è che le condizioni meterologiche avverse hanno portato a riscrivere parte della sceneggiatura.

La buona regia di Sudeep Ranjan Sarkar va oltre il linguaggio classico sia dei film indiani sia di quelli occidentali e vuole trasmettere contenuti che vengono lasciati alla libera interpretazione dello spettatore, ma che alla fine risultano ben chiari. Il regista in precedenza aveva già diretto (2013) il corto Neti Neti: Not this, not this e i lunghi Umformung: The trasformation (2014), Paradiso (2017); Lust a cinema (2018), Glorious dead (2019) e il poco precedente Death of spring (2020) che trattava di due angeli, un maschio, una femmina, Jerry e Haimi, e della loro ricerca delle sofferenze dell’esistenza umana per capire perché gli esseri umani si comportano in un certo modo. Anche Notes to a lover from Jenny Adam and her beautiful family ha elementi horror e la messa in scena catapulta lo spettatore, fin dall’inizio, in una dimensione onirica e surreale dove il ritmo si prende tutte le libertà del caso, alle quali  non è difficile adattarsi. Le inquadrature sono statiche e dilatate, la musica di Sanjib Sarkar conferisce ossessivamente un ritmo alle immagini senza ritmo, quasi andasse per conto proprio, ma, in realtà, supportando la struttura filmica con uno stile nuovo e singolare.

I primi piani degli attori sono tutti molto intensi, i loro volti comunicano senza mai pronunciare parola e non perdono forza quando utilizzati anche in immagini di gruppo, in campo lungo o medio, evocando certi quadretti fotografici famigliari di altri tempi. Una nota di merito va all’attrice e produttrice Rita Jhawar nel ruolo della protagonista, la Jenny Adam del titolo, ma anche a tutti gli altri attori, particolarmente abili a recitare con la sola mimica, e ben diretti da Sudeep Ranjan Sarkar il quale riserva a se stesso anche un ruolo. Notes to a lover from Jenny Adam and her beautiful family è un cinema alternativo, che esce dagli schemi e che va guardato senza fretta e, soprattutto, senza condizionamenti, così come si dovrebbe fare al cospetto di qualsiasi autentica opera artistica.