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Percy Jackson e Il Mare dei Mostri

2013
Titolo Originale:
Percy Jackson: Sea of Monsters
REGIA:
Thor Freudenthal
CAST:
Logan Lerman (Percy Jackson)
Brandon T. Jackson (Grover Underwood)
Alexandra Daddario (Annabeth Chase)

Il nostro giudizio

Percy Jackson e Il Mare dei Mostri è un film del 2013, diretto da Thor Freudenthal.

Per salvare il loro rifugio dalla distruzione, il figlio di Poseidone e i suoi amici si imbarcano in una missione verso il Mare dei Mostri per trovare il mitico Vello d’Oro e fermare allo stesso tempo la rinascita del Male.

Difficile la vita delle saghe young adult al cinema. Si cerca da anni di bissare il successo di Harry Potter, ma nessuno sembra riuscirci. Poi arriva Percy Jackson. La saga letteraria scritta da Rick Riordan, composta da cinque libri e tre volumi supplementari, ha avuto un grande successo in America. Merito soprattutto di un sottile autosarcasmo nella scrittura, come se l’autore stesso si divertisse a svelare gli stilemi del genere young adult, unendoli alla passione per la mitologia classica.

In fondo che ci vuole? Tre amici semidei, uno dei quali prescelto da segni e profezie, una scuola “divina”, docenti magici, alunni speciali, svariate minacce, imprese da compiere e nemici atti a declinare i temi della crescita e della paternità. Hollywood non poteva certo lasciarsi sfuggire l’occasione, e così affida la realizzazione del primo Percy Jackson e Il Mare dei Mostri a Chris “Harry Potter” Columbus, trova tre giovani protagonisti di belle speranze, alloca un budget consistente e li contorna di volti noti. Una ricetta già pluristellata. Ma il risultato al botteghino non sfiora neanche lontanamente l’Olimpo dei grandi, pur conquistando un buon numero di fan, soprattutto in Usa. E allora perché disperdere potenziali consumatori?

Arriva così Percy Jackson e Il Mare dei Mostri, un secondo capitolo che timidamente (leggasi: più povero e con meno star) punta al pubblico dei più giovani e al guadagno. L’impresa è compiuta, con un’avventura ben riconoscibile (la ricerca del Vello d’oro), gocce di ironia, autosarcasmo assente (ma era già sparito nel primo film), effetti digitali più artigianali ma efficaci e un inutile 3D che ha il pregio di non dare fastidio. Un peccato per quello che avrebbe potuto essere, ma in fondo è meglio un filmetto per ragazzi che un kolossal senz’anima.