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Polyester

1982
REGIA:
John Waters
CAST:
Divine (Francis Fishpaw)
Tab Hunter (Todd Tomorrow)
Edith Massey (Cuddles Kovinsky)

Il nostro giudizio

Polyester è un film del 1981 diretto da John Waters.

Francine Fishpaw (Divine) è una casalinga di Baltimora. Grassa, brutta, sempre positiva e soprattutto credente. Sfortunatamente, ha un marito che è proprietario di una catena di cinema porno, una figlia disinibita (Mary Vivian Pearce) che se la spassa con i delinquenti della zona, e un figlio feticista che in città chiamano “l’acciaccatore” per la sua passione di calpestare piedi femminili. Quando scopre che suo marito la tradisce con la sua segretaria (Mink Stole), Francine diventa alcolizzata e si prende una cotta per Todd Tomorrow (Tab Hunter), ma quest’ultimo sarà solo l’ennesimo tassello di un complotto ben congeniato, che scatenerà l’ira di Francine e la sua vendetta contro un mondo corrotto, perverso e ingiusto. Secondo film uscito per la Sinister Film, rimasterizzato in HD con traccia audio italiana originale, Polyester è probabilmente il film più perfetto di John Waters, quello dove tutti gli ingredienti avariati del suo cinema convivono pacificamente, prima del cambio radicale verso il mainstream attuato con Grasso è Bello (1988) e Cry Baby (1990).

Dopo quattro anni dall’estremo Punk Story (1977) , Waters torna a lavorare con Divine, questa volta in un ruolo positivo (che coincide anche con il salto dell’attore verso la carriera musicale) gettandola in una storia grottesca di ingiustizie e sfighe, quasi una favola borghese sulle manie, ma alla maniera del Pope of Trash, in cui il regista di Baltimore escogita la trovata pubblicitaria dell’Odorama. Figlio diretto dello Smell-O-Vision e delle diavolerie del marketing di William Castle, l’Odorama permetteva al pubblico di sentire realmente gli odori e le puzze che Francine – donna con un olfatto particolarmente accentuato – sente per tutto il film: scorregge, cibo avariato, puzza di piedi, ce n’è per tutti i disgusti. Bastava grattare il cartoncino, appena il numero compariva sullo schermo, e sentire uno dei dieci sgradevoli odori del film.

Polyester è sostanzialmente un film sulla famiglia e su come sotto l’apparente crosta borghese del tessuto famigliare, si nascondano invece perversioni e debolezze. “L’unità familiare è responsabile di tanti di quei problemi psicologici che hanno permesso a questa nazione di andare come è andata per così lungo tempo,” affermò John a proposito del suo film. Ma non solo la famiglia, l’occhio superbo del regista si scaglia contro la chiesa, le istituzioni, la censura e un sacco di altre cose che, oltre a rendere il film più attuale che mai, fanno di Polyester una delle commedie più dissacranti e meglio riuscite sulla No-Way of Life americana. Waters dimostra con Polyester di poter fare un film per le masse, senza esagerare come nei precedenti lavori e senza strafare, elegge Divine come sua anti-eroina per eccellenza e la eleva a vittima sacrificale di una horror-soap, che ha persino un “lieto fine”, per modo di dire. Polyester è un capitolo della filmografia di John Waters da recuperare, magari cercando uno dei cartoncini dell’Odorama nelle aste online (oggi a prezzi folli) e gustarsi questo film puzzesco come al suo esordio nelle sale cinematografiche nel 1981.