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Priscilla

2023
Titolo Originale:
Priscilla
REGIA:
Sofia Coppola
CAST:
Cailee Spaeny (Priscilla)
Jacob Elordi (Elvis)

Il nostro giudizio

Priscilla è un film del 2023, diretto da Sofia Coppola.

Sofia Coppola continua il suo lavoro sui temi cari già affrontati nei suoi film precedenti in Priscilla, che ha vinto la Coppa Volpi per la migliore attrice al Festival di Venezia (Cailee Spaeny), nelle sale italiane dal 27 marzo 2024. Al centro ci sono il conformismo, l’alienazione, l’approfondimento di psicologie fragili e in transizione, soprattutto nel corpo di adolescenti. È il caso anche di Priscilla, la sposa bambina di Elvis Presley, la cui innocenza la porta irresistibilmente verso un uomo abituato ad avere il mondo ai suoi piedi e ad assecondarlo in ogni sua mossa pur di avere in cambio una parvenza d’affetto all’interno di un mondo scintillante. La figura di Elvis troneggia, dall’alto dei quasi due metri del Jacob Elordi che lo interpreta, sulla minuta figura di Cailee Spaeny che incarna con precisione e spontaneità la crescita di questa ragazza, che da una piccola città tedesca, dove conosce Elvis di stanza durante gli ultimi mesi del suo servizio militare, viene proiettata a Graceland, nella casa e nell’entourage di una star più acclamate al mondo.

Ciò che appare come un sogno, che la rende invidiata da tutte le sue coetanee, è in realtà un destabilizzante incubo: Priscilla vive in un continuo ricatto da parte di Elvis che, avendola eletta a compagna (sebbene la ragazza abbia solo quindici anni), le richiede totale abnegazione in virtù di un nobile sentimento che lui sostiene unirli. Lei non può lavorare, deve studiare controvoglia perché i genitori le permettano di restare lì, deve vestire solo determinati abiti, tingere i capelli, non può giocare con il cane troppo vicina al cancello di accesso alla villa, assediato da fan urlanti. Nel frattempo, Elvis è spesso lontano per tour o film, occasioni in cui non manca di farsi beccare con le amanti di turno, di cui nega l’esistenza con la dolce e debole Priscilla. A peggiorare la situazione, e amplificare il senso di perdita del controllo, la ragazza inizia a condividere i farmaci che aiutano Elvis a dormire e a riattivarsi per sostenere la sua vita di eccessi, diventando sempre più fragile e dipendente. Una straordinaria storia di abuso che esemplifica però numerose dinamiche presenti in tante altre, e più modeste, storie. E Sofia Coppola la narra con il suo stile di sempre: aderente ai personaggi, poetico, attento ai dettagli, con significative pause e detour che terminano sempre in un nuovo sprofondare del personaggio alla sua esistenza di costrizioni.

Priscilla, come molte altre eroine di Coppola, riesce però a trovare una soluzione estrema e definitiva, grazie all’unico strumento davvero efficace per vedere le dinamiche di abuso, cioè l’evasione. Per tutto il film è possibile percepire un moto di rabbia e delusione sotterraneo nel volto della bravissima Spaeny, spinto da una scintilla di orgoglio; ma è solo allontanandosi da Elvis, insieme alla loro figlia, che Priscilla comprende che la sua vita non può limitarsi a quella villa e quelle briciole di affetto.  Nonostante il suo amore per Elvis resterà per sempre vivo e forte (lo sottolinea l’uso didascalico della canzone I will always love you di Whitney Houston), Priscilla riesce a ridare valore al suo percorso di individuo, l’obiettivo che in fondo è condiviso dai personaggi che la regista ha ritratto nel suo percorso. Trovo che Sofia Coppola si confermi una regista capace e coerente, il cui film riesce perfettamente perché lavora in un campo conosciuto e più volte percorso.