The resident
2011
Dalla Hammer Film Production, un thriller tutto infarcito di facili psicologismi e perversioni a buon mercato.
Il film parte male, anzi malissimo. Per i primi trenta minuti non succede nulla di sostanzialmente interessante, tranne i vaporosi e velati nudi della Swank, con la spigolosa attrice che si immerge nella vasca da bagno e si spalma tutta di crema idratante, secondo i dettami di un erotismo fastidioso e già visto mille volte. Per qualcuno queste digressioni basteranno pure a riscattare il logorroico prologo, ma per qualcun altro, magari di gusto un po’ meno grossolano, ciò costituirà il motivo ideale per storcere il naso e interrompere la visione. La sceneggiatura pare infatti costruita a scomparti: Hilary Swank si divide tra il lavoro e la sua nuova abitazione, comincia una tresca con il padrone e vicino Max, interrompendola poco prima di finirci a letto perché troppo nostalgica del suo ex. E via discorrendo, di banalità in banalità, secondo uno stile che procede per giustapposizione.