Resident Evil
2022
Resident Evil è una serie tv del 2022 creata da Andrew Dabb.
L’ultima volta eravamo qui a parlare di Resident Evil: Welcome to the Raccoon City, sottolineando ancora una volta l’estrema difficoltà di portare al cinema un prodotto mediamente interessante legato al franchise di Resident Evil senza scendere nell’horror sterile, supportato da una storia priva di vero interesse. Ancora una volta il problema è sempre lo stesso quando si parla di un prodotto videoludico che arriva al cinema o in tv: la mancanza di un adeguato processo di adattamento. Fallito al cinema, questa volta ci prova Netflix a creare una serie live action dedicata al franchise, di cui ne prende le origini storiche almeno fino al terzo capitolo del videogioco (Resident Evil 3: Nemesis) per poi dare inizio a una sorta di timelime alternativa dove dopo la distruzione dell’ormai infetta città di Raccoon City a causa degli esperimenti della società farmaceutica Umbrella, ora la stessa rimedia ai propri errori costruendo un idillio urbano denominato New Raccoon City. Ma, come capita spesso in queste situazioni, dietro la facciata di pace e armonia, gli scienziati continuano gli esperimenti sul T Virus, dando vita a un’altra crisi di mostri e zombie, questa volta destinata a gettare nel caos non solo una cittadina, ma tutto il globo.
Con una narrazione che si spezza in due linee narrative distinte, seguiamo le (dis)avventure di due sorelle che daranno vita all’inizio della fine, scoprendo i lavori oscuri del loro padre Albert Wesker (Lance Reddick) con annessa liberazione del virus che getterà il mondo nel caos. Sorvolando sul discorso della fedeltà al videogame, problema che la serie – finalmente – non si pone, così da avere quella zona grigia a disposizione di sperimentazione narrativa, Resident Evil vive in bilico tra pregi e difetti. Capace di attingere a stili horror basilari e sicuramente privi di inventiva, ci si diverte nel vedere ragni o alligatori giganti avventarsi su esseri umani o zombie. Non mancano le creature, il sangue, gli squartamenti, le battute esilaranti mentre è in atto una carneficina e questo rende le otto puntate di cui si compone questa prima stagione molto divertenti sul mero fronte dell’intrattenimento audiovisivo. Manca sicuramente una logica nel collegare tutti gli eventi presentati e non c’è mai un vero motivo per cui la linea narrativa del passato e quella del futuro siano lontanamente interessanti, dunque meglio lasciarsi coccolare dalle immagini che scorrono sullo schermo e divertirsi senza pensare seriamente ai risvolti qualitativi. D’altronde è una serie su umani e cani zombie, ragni giganti e mostri umanoidi potenziati geneticamente, chi pretende qualcosa di raffinato da tutto ciò?
In una serie di qualità altalenante tra il sufficiente e il mediocre, il vero “problema” è l’accoglienza del pubblico, troppo ancorato al videogame, con le pretese di fedeltà e rispetto, elementi che difficilmente si potranno avere da un franchise videoludico che dal suo esordio ha sempre omaggiato i film horror di serie B. Dunque perché è così difficile divertirsi con un progetto del genere? Il miglior consiglio è quello di accogliere i diversi difetti evidenti (regia inesistente, ritmo continuamente spezzato per via dei continui passaggi tra le due linee narrative) e inebriarsi dell’estrema dose di horror trash. Resident Evil è un prodotto abbastanza onesto, con i suoi difetti e in ritardo di almeno vent’anni sulla tabella di marcia, ma non si può dire che possa annoiare e tanto basta per riempire le giornate di questa estate torrida.