Rush è un film del 2013 di Ron Howard.

Muovendosi tra leggenda e cronaca sportiva, Ron Howard compie con James Hunt e Niki Lauda – rivali nel mondiale di Formula 1 del 1976 – un’operazione simile a quella che nel 2005 aveva portato a termine in Cinderella Man. Dunque, ricostruzione filologica di un’epoca e aderenza metodica ai dispositivi della disciplina raccontata.

In questo caso, le riprese in abitacolo si alternano ai camera car, alle inquadrature ad altezza ruote, pedali o casco. Un’escalation di adrenalina ed emozioni implacabile, che da semplice biopic dei personaggi – mimeticamente interpretati da Hemsworth e Brühl – si eleva a radiografia di un’epoca perduta. Optando per un’emotività in sottrazione, Howard porta alla ribalta il cinema, quello autentico, quello (neo)classico. E lo fa senza mai ricattare, nemmeno di fronte a Lauda su un letto d’ospedale, il volto sfigurato e nei polmoni un tubo che aspira sangue.