Satisfaction – Stagione 2
2008
La seconda stagione di Satisfaction intensifica i rapporti tra le escort protagoniste e prende una svolta maggiormente drammatica e introspettiva.
“Com’è essere una professionista del sesso?” chiede la giornalista a Lauren nell’ultimo episodio. “E’ strano ma in questo lavoro il sesso è solo un dettaglio, quello che conta è l’intensità dei rapporti, non solo con i clienti, soprattutto con le altre ragazze. Sono tutte così coraggiose, divertenti, intelligenti. Dobbiamo essere sempre speciali, ma mantenere il senso della realtà, senza dimenticare che siamo persone come tutte le altre, con i propri bisogni, le proprie responsabilità, le proprie paure e fragilità. Proveniamo tutte da mondi diversi, ma grazie a questo lavoro siamo entrate in contatto con situazioni molto gratificanti, di cui prima avevamo paura. Attraverso la nostra professione abbiamo imparato a vedere la bellezza nelle persone e soprattutto ad ascoltare gli altri, non solo quello che dicono gli uomini, ma ciò che dice il loro cuore. Così abbiamo compreso che il cuore non deve essere mai messo a tacere.”
L’intervista di Lauren sintetizza la filosofia di Satisfaction, in particolare quella della seconda stagione, decisamente più drammatica e introspettiva rispetto alla precedente. Sin dall’inizio si respira un’aria nuova, rinfrescata in primis dalla scomparsa di Nick, manager senza scrupoli destinato ad essere definitivamente soppiantato nella gestione del 232 dalla figlia Natalie. Protagoniste indiscusse divengono quindi le sei donne (fatta eccezione per il fratello di Mel, gigolò alle prime armi), costrette dagli eventi a contattare il proprio mondo interiore nella prospettiva di un profondo rinnovamento spirituale. Attraverso un cammino di sofferenza e di perdite reali o simboliche, svelando aspetti inconfessabili della propria personalità, raggiungeranno la pace interiore che non può mai prescindere dalla riconciliazione degli opposti.