Sposerò Simon Le Bon
1986
Sposerò Simon Le Bon è un film del 1986, diretto da Carlo Cotti
Quando fu chiamato per sostituire Francesco Massaro alla regia di Sposerò Simon Le Bon, Carlo Cotti rispose: «Simon Le Bon? Ma chi è?». Ecco come comincia la storia di uno dei teen-movie italiani degli anni 80 più simbolici, indiscusso film-manifesto del movimento paninaro milanese. Anche in altre pellicole del periodo 85-87 si notano influenze di questa edonistica tendenza totalmente made in Italy, ad esempio: Italian Fast Food di Lodovico Gasparini, e, marginalmente, Delizia di Aristide Massaccesi. In Ciao Ma’… di Giandomenico Curi, invece, vengono rappresentati i paninari (o galli) romani. Nel 1985, Clizia Gurrado, figlia di un giornalista del Corriere della Sera, scrive un libro intitolato: Sposerò Simon Le Bon – Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran. Per profani e smemorati: i Duran Duran erano il gruppo pop simbolo del decennio 80, i cui cantanti, Simon Le Bon in testa, rappresentavano l’oggetto del desiderio di milioni di ragazzine.
Spinto dal piccolo successo del libro e dal grande successo dei Duran, nel 1986 il produttore Claudio Bonivento decise di realizzarne un film. È la storia di Clizia, una ragazzina milanese di sedici anni che sogna di conoscere e di maritarsi il bel Simon e, nell’attesa del grande giorno, continua a frequentare il liceo e i suoi amici. Arriverà anche a scappare per raggiungere il suo idolo al Festival di San Remo, ma a causa di una brutta caduta, alla fine, non riuscirà a incontrarlo. Questo perché la produzione non aveva i mezzi per pagare i diritti delle musiche originali dei Duran Duran, figuriamoci una partecipazione di Le Bon. Comunque, la favola si conclude col lieto fine di rito: Clizia si accorge di un compagno di scuola che le fa il filo, interpretato da Luca Lionello, e, siccome chi si accontenta gode, rinuncia alle nozze annunciate nel titolo.
Al film partecipano diversi figli d’arte. Clizia è interpretata da Barbara Blanc, figlia di Erica e del regista Bruno Gaburro; c’è poi Gianmarco Tognazzi che, come narra il buon Carlo Cotti, si presentò al provino in Timberland e giubbotto Moncler perché era paninaro anche nella vita. Oltre al già citato Luca Lionello, abbiamo la doppiatrice di successo Giuppy Izzo, figlia di Renato, nonché sorella di Simona che fa un’apparizione alla fine del film. Sposerò Simon Le Bon non ebbe successo all’uscita nelle sale, ma, grazie ai frequenti passaggi sulle reti Mediaset, è diventato un vero e proprio film di culto; e al quesito di Raf: «Cosa resterà di questi anni ‘80? Chi la scatterà la fotografia?» forse possiamo rispondere che il film di Carlo Cotti scatta un’istantanea del periodo. Anche se piccola.