Stalingrad 3D
2013
Stalingrad 3D è un film del 2013, diretto da Fedor Bondarchuk.
Nell’autunno del 1942 la città di Stalingrado viene messa a ferro e fuoco dalle truppe naziste. Alcuni soldati russi lottano per stabilirsi dentro ad un edificio di importanza strategica per la difesa, dove vive una giovane donna che si è rifiutata di lasciare la propria città dopo l’arrivo dei tedeschi, e che stabilirà un rapporto d’affetto con cinque soldati. Dalla parte opposta si sviluppa una storia d’amore tra un nazista e una giovane russa.
Sceglie la strada dell’esagerazione e dell’ipertrofismo spettacolare Stalingrad 3D, mischiando il genere bellico hollywoodiano al cinema d’azione contemporaneo con quello più specificatamente propagandistico. Nonostante riesca a fotografare le condizioni in cui versa un’umanità allo sfacelo (non mancano i momenti dolorosi), Fedor Bondarchuk esagera nell’illustrazione del coraggio e del valore dei soldati russi: la sensazione, nel vederli all’azione, è la stessa che si prova di fronte a un qualsiasi film di supereroi.
Eppure il difetto maggiore di questo lavoro tecnicamente ben fatto non è nel patriottismo sfrenato quanto in un accumulo di materiali spettacolari che finiscono col soffocare il ritmo e togliere aria alla progressione, sconfinando in un’illustrazione fasulla e quasi pretestuosa della cornice storica scelta. Oltre il trionfo di effetti sonori e di rallenti, di accelerazioni, esplosioni e stereoscopia, a questo kolossal, davvero orgoglioso di esserlo, interessa solo il rapporto tra i cinque soldati protagonisti e una donna che si è rifiutata di lasciare la propria casa dopo l’occupazione tedesca. Oppure la storia d’amore tra un nazista (Thomas Kretschmann) e una giovane russa. Tutto sommato, se fosse stato ambientato su Marte, non sarebbe cambiato poi molto.