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Star Wars: L’ascesa di Skywalker

2019
Titolo Originale:
Star Wars: The Rise of Skywalker
REGIA:
J. J. Abrams
CAST:
Carrie Fisher (Leia Organa)
Mark Hamill (Luke Skywalker)
Adam Driver (Kylo Ren)

Il nostro giudizio

Star Wars: L’ascesa di Skywalker è un film del 2019, diretto da J.J. Abrams.

Quando uscì Il Risveglio della Forza, l’episodio VII diretto da J.J. Abrams, le aspettative per il ritorno della saga delle saghe erano altissime. L’acquisto della Lucasfilm da parte di Disney era avvenuto da poco tempo e fin da subito si era respirata aria di nuovi film in preparazione che, infatti, non tardarono ad arrivare. Ma una cosa è sempre stata abbastanza chiara: la casa di Topolino non aveva piani particolari per Star Wars. Andava a tentativi, si adattava in base all’accoglienza che il film appena uscito suscitava, in modo da costruire il successivo più vicino possibile ai gusti dei fan. Tuttavia si sa, i fan sono un’animale instabile, vorace e impossibile da controllare completamente e quindi ci siamo ritrovati con un cambio in cabina di regia, palesemente attuato per esigenze di business. Il Risveglio della Forza ebbe grande successo, ma le critiche non mancarono: film fotocopia di episodio IV, un remake povero di coraggio e di idee che colpissero davvero. Fuori Abrams, dentro Rian Johnson, regista a cui non manca l’audacia di provare a sorprendere i fan con elementi che non si aspettano. Episodio VIII, Gli Ultimi Jedi, mette in campo coraggio e qualche buona intuizione, ma il risultato non cambia: successo, sì, ma contornato da molte critiche.

A questo punto Disney, che non sta pianificando nulla, va forse nel pallone e decide di tornare sui suoi passi, richiamando Abrams per Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Il regista newyorkese si ritrova quindi con una seria gatta da pelare, poiché parte delle sue idee sono state naturalmente modificate dalla visione di Johnson. Spalle al muro e assediati ai lati, da una parte Disney dall’altra i fan, Abrams e lo sceneggiatore Chris Terrio decidono di fare qualcosa che potrebbe portarli alla gogna: ci mettono una pezza. Anzi, più pezze, grandi, vistose e cucite non proprio perfettamente. Non sfugge certo alla vista il fatto che questo nuovo Star Wars sia un film patchwork, un’opera dove si è cercato di spiegare tutto, o quasi, andando a coprire buchi o macchie scolorite con tentativi a volte un po’ goffi. Dove persino quel poco di buono che Gli Ultimi Jedi proponeva non è stato tenuto molto in considerazione, preferendo muoversi sulla strada della furbizia, per non usare un altro termine maggiormente colorito. In questo senso il fan service assurge a vero e proprio elemento dell’equazione: le splendide musiche di John Williams tornano a esplodere solenni, il Lando Calrissian di Billy Dee Williams riprende posto sul Falcon e tante altre piccole o grandi cose si mostrano calcolate.

Tutto vero: Star Wars: L’ascesa di Skywalker è un film imperfetto, mosso da logiche di marketing, ruffiano, furbetto e pure un po’ canaglia. Ma, ed è un “ma” enorme e bellissimo, era dal 2015, da quel Risveglio della Forza che mai sembrava essersi realmente risvegliata, che la saga appariva ormai un vuoto simulacro riesumato. Quattro anni dopo il cuore di Star Wars torna a battere di nuovo e lo fa con forza e nella Forza, pulsante, vivo e colmo di quello che si era perduto. Sì, perché a differenza dei precedenti episodi L’ascesa di Skywalker è, finalmente, Star Wars: avventuroso, epico, potente e spettacolare, emozionante. Le immagini che scorrono davanti agli occhi sono incantevoli, i sentimenti che suscitano possono commuovere e ora quei personaggi, che mai erano riusciti a farsi voler davvero bene senza riserve, smuovono amore. Abrams infonde un ottimo ritmo, caricandosi in spalla un film difficile aiutato dalle vecchie glorie, ma soprattutto da quelle nuove leve che nella saga faticavano a emergere: Adam Driver conferma il suo valore e con lui Daisy Ridley, espressivamente sbocciata. Rey e Kylo Ren, inscindibili facce di una stessa medaglia. Quindi Episodio IX accontenterà tutti? Assolutamente no, saranno in molti a non perdonargli quei rattoppi e a contestargli certe scelte. Ma forse non importa: L’ascesa di Skywalker è degno di essere chiamato Star Wars e lo è nel bene e nel male. E alla fine, che la Forza sia con voi.