Streghe – Eredità diabolica
2021
Streghe – Eredità diabolica è un film del 2021, diretto da Pierre Tsigaridis
Si può parlare fino alla noia di ciò che rende un b-movie un cult. Ci si può anche mettere a sciorinare liste passate e presenti di titoli e relativi registi per comprendere quale sia l’ingrediente segreto. Nel panorama horror contemporaneo ed indipendente, dove un Terrifier assurge a Graal grazie ad un’iconografia volutamente parossistica ed imperfetta, spesso si può pensare che, in fondo, sia tutta questione di beccare la cosiddetta “giusta sequenza di note”. Questo se ci interessa vederla da un punto di vista di successo commerciale e ritorno d’immagine: aspetto che non ci dobbiamo mai permettere di porre in secondo piano. Ma se invece volessimo spiegare cosa potrebbe far fare il salto qualitativo ad un prodotto low budget, financo a mascherarne i limiti effettivi, allora potremmo prendere tranquillamente in considerazione il caso di Streghe – Eredità diabolica, da poco uscito sui canali streaming della Midnight Factory. Un film che, nella sua modesta natura di b-movie, trova la perfetta dimensione per essere qualcosa di più.
Pierre Tsigaridis, al suo primo lungometraggio, prosegue in realtà un’idea di messinscena e di atmosfere che aveva già palesato in un suo corto di ottimo successo, ossia I Who Have No One: uno psycho thriller di maniera ma convincente anche negli eccessi, con quel buon mix di ironia e grand guignol che lo rendeva immediatamente un oggetto intrigante da osservare. Con questo passaggio al lungo, si passa ad atmosfere decisamente più sovrannaturali e, di conseguenza, anche più esasperate. Il film è in effetti un flusso continuo di momenti che vanno dal grottesco al raggelante, con un persistente ricorso ad espedienti di genere esaltati da primi piani ed ingressi in campo. Pochi jumpscare, ma comunque ben eseguiti. Il resto lo fa la struttura del film, divisa in modo fintamente antologico visto che ogni storia ha comunque un collegamento con l’altra. Due racconti per due streghe (come suggerisce il titolo originale): da una parte una vecchia megera che, nel suo prediligere carne di neonati, mostra subito la sua provenienza dalla tradizione folkloristica; dall’altra una giovane fattucchiera dallo sguardo torbido che è in tutto e per tutto una riproposizione in chiave contemporanea della figura fantastica di riferimento. Quella riguardante quest’ultima, che si chiama Masha ed è interpretata dall’affascinante quanto inquietante Rebekah Kennedy, è probabilmente la parte più convincente del film. Sia per alcune idee davvero intriganti sia per come viene sviluppato il gioco al massacro che riesce a creare nella vita della sua fastidiosamente inappuntabile coinquilina Rachel, ossia quella Kristina Klebe che veniva eliminata post-coito da Michael Myers in Halloween – The Beginning di Zombie.
Insomma, Streghe – Eredità diabolica è un film che non si arresta mai e non fa respirare lo spettatore. Possiamo definirlo “un omaggio” o “un revival” del cinema horror degli anni Ottanta, possiamo anche paragonarne lo spirito a quello del primo Evil Dead, ma non riusciremmo comunque a spiegarne la forza. Ciò che più colpisce è la consapevole malizia di un prodotto che sa come navigare nella palude del panorama indipendente e che riesce, cosa non banale, a creare un’atmosfera tesa e rarefatta al tempo stesso. Con furberie varie e piacevoli, come spianare la strada ad un sequel che, visti i risultati, può già destare le giuste trepidanti attese. Così è se vi piace, diceva una volta uno non proprio qualunque.