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The Brave

1997
REGIA:
Johnny Depp
CAST:
Johnny Depp (Raphael)
Marlon Brando (McCarthy)
Elpidia Carrillo (Rita)

Il nostro giudizio

The Brave è un film del 1997 diretto da Johnny Depp.

Per il decaduto indiano Raphael non sembra esserci speranza per una vita “normale”: è un criminale, trascorre la maggior parte del tempo in prigione, beve troppi alcolici e vive con la sua famiglia in una discarica a rischio di demolizione. Per poter un giorno garantire a moglie figli il tenore di vita che non ha mai potuto offrir loro, accetta un patto orribile con l’ambiguo uomo d’affari McCarthy: per 50.000 dollari Raphael dovrà farsi torturare e uccidere davanti a una telecamera. In The Brave – visto alla Festa del Cinema di Roma 2024 nella sezione Storia del Cinema – si nota chiaramente quanto Johnny Depp, all’epoca soprattutto star di Edward Mani di Forbice, abbia influenzato la sua collaborazione con Jim Jarmush: due anni prima, Jarmusch aveva reso Depp un giramondo nell’insolito anti-occidentale Dead Man, presentato a Cannes. Non ha bisogno di essere spiegato ulteriormente qui, ma Depp, come Jarmusch, è principalmente interessato ad abbandonare la narrazione convenzionale: il suo lavoro d’esordio si sviluppa principalmente come una sorta di flusso di coscienza in cui la narrazione trova la sua controparte nella suggestiva audiovisualità.

Molti passaggi di The Brave mostrano l’indiano Raphael che vaga perso nei suoi pensieri, attraverso l’ampia discarica, lungo le strade polverose della cittadina vicina. Naturalmente questi momenti subito colpiscono mediaticamente perché mostrano senza ulteriori indugi lo stato d’animo del protagonista nei cui occhi qualche volta ritroviamo lo sguardo di Gilbert Grape; ma Johnny Depp riesce a volte a evocare una risacca malinconica evidenziando che The Brave è interessato anche ai complessi tematici che stanno al di sopra delle cose, al trascendente. Mostrandoci Raphael, pensieroso, assente, forse un po’ impotente, mentre si avvia nelle sue escursioni senza meta, Johnny Depp ci racconta anche di una ricerca di libertà che improvvisamente sembra possibile di fronte alla morte che probabilmente è vicina, come a portata di mano. Depp individua il prezzo della vita, che il misterioso McCarthy (Marlon Brando, in una partecipazione straordinaria sotto molti punti di vista) gli promette in una sequenza raccapricciante nel seminterrato di una fabbrica: il prezzo della vita è davvero la morte? In ogni caso Raphael si ritrova in un’equazione dell’essere quando accetta di lasciare il modo in cui è venuto al mondo: nel dolore.

Il ritmo contemplativo e intricato di The Brave, intensificato dalla azzeccatissima colonna sonora di Iggy Pop, che appare anche in un surreale cameo,  si adatta naturalmente e meravigliosamente al film, perché i personaggi coinvolti sembrano sempre essere in uno stato fluttuante di contemplazione interiore. Anche se si può ancora dire che Johnny Depp manchi di finezza tecnica, ha realizzato un debutto alla regia che si distingue proprio dalla monotonia del mainstream e pone domande esistenziali, il cui contenuto riflette in una certa misura tutti noi. The Brave non meritava le critiche ricevute in America, ma il motivo per cui l’opera prima di Johnny Depp è stata accolta così male in patria è facile da spiegare: il film è peculiare, poco maneggevole e messo in scena con molta, molta attenzione. Ma è proprio qui che risiede la sua vera forza, perché Depp trova l’accesso ad argomenti complessi che sembrano fluttuare al di sopra delle cose reali. Non sarà stato un film perfetto ma merita di essere recuperato.