The Following – Stagione 2
2014
The Following – Stagione 2 è una serie tv del 2014, trasmessa in Italia nel 2014, ideata da Kevin Williamson
La domanda all’inizio The Following – Stagione 2 era: attirerà gli stessi (tanti) spettatori il nostro RyanHardy/Kevin Bacon ? Entrano nuovi personaggi: Lily Gray (Connie Nielsen) e i gemelli Mark e Luke, interpretati dall’unico Sam Underwood, nuovi sanguinari nemici di Ryan che uccidono inizialmente nel nome di Joe Carroll, facendo quindi considerare la possibilità che il serial killer sia in realtà vivo e vegeto. Ryan ricomincia così a cercarlo, facendosi aiutare da sua nipote Max (Jessica Stroup). Nel preludio dei 15 episodi realizziamo che dal finale della prima stagione è trascorso un anno circa. La cerchia di Joe Carroll è annientata e lui stesso dovrebbe essere morto, e questo darebbe a Ryan la possibilità di ricominciare daccapo e tentare il cammino per la felicità (!). Ma Joe è davvero morto? Come apprendiamo già dalle prime puntate è, invece, sopravvissuto, se quello che tormenta Ryan non è il suo fantasma. Ma l’agente FBI ne ha, in ogni caso, davvero abbastanza del suo più grande ammiratore e medita la vendetta. Carroll gli ha portato via tutto: la salute fisica, la professione e il grande amore della sua vita. Così Hardy si ripromette una caccia spietata al suo nemico. Con il motto: “The greatest trick the Devil ever played was convincing the world he did not exist.“ (“Il più grande scherzo del Diavolo è quello di far credere di non essere mai esistito”) gli spettatori si avviano alla visione delle seconda stagione.
In seguito Carroll viene catturato da Hardy che preferisce non ucciderlo ma farlo soffrire con una fine molto più dolorosa e violenta nel carcere di massima sicurezza. Purtroppo, anche senza di Joe, Ryan e la bella Claire non coroneranno il loro sogno d’amore, in quanto lei preferirà chiudere per sempre con il passato, anche con Ryan, per dargli – almeno così sostiene lei – la chance di rifarsi una vita lontano da brutti ricordi. Invece tra l’agente Mike Weston e Max, nipotina di Ryan, un bacio sembrerebbe inaugurare l’inizio di una bella love-story. Non ci sorprenderemmo di ritrovarli insieme anche nelle terza serie in cui probabilmente il rivale di Ryan sarà Mark, il gemello sopravvissuto. Nella scena finale lo vediamo trascinare il cadavere di suo fratello Luke, fatto fuori da Mike nella sparatoria, e montare su una vettura nella notte buia. Mark parla così al conducente dell’auto: «Scusami ma non sapevo chi altri chiamare”, lasciando un bel punto interrogativo per gli spettatori».
Kevin Williamson si conferma un ideatore di talento ma The Following – Seconda stagione sembra mantenere solo in parte le promesse, ma anche le premesse, della prima. Personaggi e ruoli molto calzanti, ma spesso evidenti carenze del plot lasciano pensare a trame basate soprattutto su effetti sorpresa e colpi di scena, che non mancano e alcuni di essi si rivelano davvero di grande effetto e notevoli. Ma a fasi alterne lo spettatore di The Following – che, diciamolo, è uno spettatore esigente e buongustaio in fatto di intrecci e suspense – viene abbandonato ai suoi sbadigli in attesa che qualcosa lo scuota. Una menzione speciale va alla colonna sonora composta di brani non originali ma che sembrano cuciti addosso ai vari episodi, pescati dal repertorio new wave, dark, alt rock, ma anche da generi apparentemente in contrasto con le atmosfere cruente e che puntano a un efficacissimo effetto ironico. Nel primo episodio il brano Bad Moon Rising nelle versioni dei Mourning Rituals e dei July Talk, accompagna lo spettatore alla scoperta delle “brutte notizie”inerenti i sopravvissuti; nel secondo, For Joe, una canzone popolare come “Que sera sera” commenta una tavolata tra i gemelli assassini e una famiglia di loro casuali vittime che dopo la morte vengono messe a sedere per la cena (scopriremo puntata dopo puntata dei traumi familiari dei gemelli).