The Ghostmaker
2012
The Ghostmaker è un film del 2012, diretto da Mauro Borrelli.
Colpito. E se lo dice uno al quale stanno sulle croste la quasi totalità dei prodotti indipendenti horror italiani… Qui, forse, la chiave di volta è che il regista Mauro Borrelli è sì italiano, ma è trapiantato da anni negli Usa, dove s’è fatto strada come concept designer – che per farla proprio semplicissima sono quelli che progettano e disegnano modellini e simili per i film.
Di Borrelli non ho visto i due precedenti horror, Branches del 2004 e Haunted Forest del 2007, ma mi viene voglia di recuperarli, alla luce di questo The Ghostmaker (conosciuto anche come Box of Shadows). Un ragazzo che sbarca il lunario ripulendo cantine, si trova per le mani una bara; una bella cassa da morto – per quanto bella possa essere una cassa da morto – che nasconde un segreto. Chiunque vi si adagi all’interno, da vivo, aziona dei misteriosi congegni meccanici che trasformano l’occupante in un fantasma; lo uccidono temporaneamente, sviluppandone una sorta di doppio eterico o sottile, che può andarsene in giro a far ciò che vuole. Il protagonista Kyle (Aaron Dean Eisemberg) insieme al compagno di stanza paralitico Sutton (J. Walter Holland) e a un loro amico, Platt (Jared Gray), scoperto l’arcano, fanno esperimento su se stessi. Funziona. Ma bisogna fare i conti con un serie di incognite: Sutton è innamorato della ragazza di Kyle, Julie (Liz Fenning).
E poi comincia ad apparire ai viaggiatori della dimensione astrale, un’ombra minacciosa armata di falce… Non è ricco, The Ghostmaker, ma ha tutto ciò che gli serve per funzionare, compresi degli effetti speciali convincenti (la Morte in particolare). C’è anche il mitico Domiziano Arcangeli nella parte di un drogato. Che bello un film indie per il quale il regista non sia costretto a invocare la clemenza degli spettatori.