The Terror
2018
The Terror è una serie tv del 2018, creata da David Kajganich.
“L’uomo è il peggior nemico di se stesso” – Marco Tullio Cicerone
Moby Dick, sia chiaro, è uno dei più antichi McGuffin di tutta la narrativa. Citiamo la balena bianca per rimanere in tema, anche se il mostro in generale sarebbe da ascrivere alla suddetta categoria. Il concetto ce lo spiegò poi, in maniera incontrovertibile, John Carpenter nel 1982, con quel capolavoro chiamato La cosa: la creatura sovrannaturale è un pretesto per parlare d’altro. L’oggetto di studio è l’uomo, o l’umanità tutta, sempre. The Terror è forse la prima serie capace di tanta complessità riflessiva. Tratta dall’omonimo romanzo di Dan Simmons (uscito in Italia nel 2007 con il titolo La scomparsa dell’Erebus) e co-prodotta da Ridley Scott, è ambientata nel 1845 durante la spedizione nel Circolo Polare Artico da parte di due navi della Royal Navy inglese, la Erebus e la Terror. Partite alla ricerca del passaggio a Nord-ovest, le due imbarcazioni rimarranno bloccate in mezzo ai ghiacci, costringendo l’equipaggio ad un prolungato soggiorno in quell’ambiente ostile. Il freddo, la fame, le malattie e gli attacchi di una misteriosa creatura decimeranno progressivamente la flotta e da quel terribile viaggio non tornerà mai nessuno.
Premettendo che sia romanzo che serie fanno riferimento a fatti realmente accaduti, la narrazione è tutto fuorché una ricostruzione veritiera degli eventi. The Terror usa il materiale storico solamente al fine di spiegare allo spettatore l’importanza della spedizione. David Kajganich, rifacendosi all’opera di Simmons, ha voluto infatti creare un dramma corale, dove ogni personaggio è caratterizzato, raccontato in maniera approfondita e destinato a un ruolo molto preciso nella vicenda. Ciò che però rende la serie ancora più singolare è lo sviluppo di episodio in episodio: ritmo flemmatico, colpi di scena improvvisi e mai preannunciati, pressoché totale assenza di momenti didascalici, tranne alcuni verso il finire di stagione. Ciò conferisce all’intera serie un’atmosfera ansiogena, tra sospensione e pericolo, senza che sia dato sapere quale sarà la minaccia e da dove verrà. Fuorviante è infatti il momento in cui Tuunbaq, la mostruosa creatura, fa capolino nella vicenda: l’essere che gli eschimesi temono come una divinità è solo uno dei flagelli che si abbatteranno sull’equipaggio. È così che il buio della mente si insinua negli uomini, inaspettatamente e improvvisamente, quando non si osa pensare che la mano amica possa ferirti. Assistiamo infatti a momenti di umana follia, come la sequenza finale del sesto episodio, A Mercy, dove uno dei personaggi principali, senza alcun preavviso, dà fuoco a se stesso e alla tenda in cui l’equipaggio stava festeggiando l’arrivo dell’estate.
The Terror è dunque come i ghiacci dell’Artico: un racconto freddo e spietato sul declino di Prometeo. La tragedia dell’uomo spintosi troppo oltre è perfettamente interpretata da un cast britannico davvero in palla dal punto di vista recitativo, a partire da un Jared Harris (The Crown, The Ward, Fringe) statuario e intenso nel ruolo del capitano Crozier, a un sempre efficace Tobias Menzies (Games of Thrones, Outlander) che impersona il comandante James Fitzjames, per arrivare poi ai meno conosciuti Paul Ready e Adam Nagaitis, rispettivamente nei panni del sensibile dottor Goodsir e del villain Hickey. Non mancano anche i momenti cruenti e visivamente impressionanti, specialmente negli ultimi episodi dove assistiamo a scene di cannibalismo e ignominiosa morte. Non si può negare che questa serie sia una scommessa eccessiva per un pubblico televisivo, ma è altrettanto vero che un prodotto di tale fattura lo rivedremo difficilmente in futuro. Il difetto, come troppo spesso accade oggigiorno, è di chi guarda.