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The Watchers – Loro ti guardano

2024
Titolo Originale:
The Watchers
CAST:
Dakota Fanning (Mina)
Olwen Fouere (Madeline)
Alistair Brammer (John)

Il nostro giudizio

The Watchers – Loro ti guardano è un film del 2024, diretto da Ishana Night Shyamalan.

Non è facile essere figlia – giovanissima – di un regista quale M. Night Shyamalan, cantastorie di un sistema hollywoodiano che lo ha prima incensato di lodi per poi prodigarsi a lanciargli pomodori contro, con una recente rinascita artistica che ha dimostrato quello che i fedelissimi hanno sempre pronunciato: una voglia di narrare e creare mondi sempre più simili a delle fiabe che a delle esigenze produttive. Ecco perché dopo aver lavorato a stretto contatto con il padre, l’opera prima di Ishana Night Shyamalan era oggetto di forte curiosità: la mela sarà caduta vicino o lontano dall’albero? Il DNA è lo stesso? C’è del potenziale? Tagliamo subito corto dicendo che sì, al netto di alcuni problemi legati alla poca esperienza della giovanissima ragazza – appena 24 anni – The Watchers – Loro ti guardano è un progetto che suscita naturale interesse, che predilige una narrazione a due livelli, tra esercizio tecnico e costruzione drammaturgica dalle tinte fortemente fantastiche, spingendosi oltre nel terzo atto, quello più caotico e privo di forme sinuose.

Ma in The Watchers la giovane Shyamalan si prodiga sempre a dare dei contesti e relativi contorni ai suoi protagonisti, partendo dalla Mina di Dakota Fanning da cui inizia tutta la giostra emotiva del prodotto: ragazza che deve attraversare le fitte foreste dell’Irlanda per lavoro, si ritroverà persa in un bosco misterioso, a sopravvivere in un covo dove nascondersi di notte, quando le tenebre prendono il sopravvento e spaventose creature si cibano dei malcapitati. Come uscire da questa foresta? E chi sono queste creature? La sopravvivenza nei boschi si contrappone alla sopravvivenza intima di Mina che passa le sue giornate rievocando una cicatrice che si porta dietro da più di quindici anni, incastrata come lo sporco sotto le unghie. Nel dipanarsi della trama si affronta un tema già saggiato altrove, di come le situazioni rendano uomini e donne terribilmente vittime degli eventi, subendoli senza sosta, lasciando che questi li plasmino in altro, diventando dei veri e propri mostri agli occhi di chi li guarda da fuori. Allora dove sono i mostri e quanto la situazione può essere mutevole? Il gioco delle maschere in un thriller horror di tal calibro si avviluppa proprio su segreti che si palesano e vengono svelati, dando il miglior contesto alle esigenze di trama e di esposizione dei personaggi. Mina ne esce bene, male tutti gli altri, messi quasi come macchietta, tranne chi si porta dietro il peso della mitologia.

Proprio quest’ultima ha un sapore quasi agrodolce attorno all’intera produzione: tiene il freno a mano in alcuni momenti, mentre in altri esplode travalicando ogni tipo di limite artistico conosciuto, evitando di emulare i classici twist finali di Shyamalan papà, dedicandosi invece ad una lunga esposizione – con tanto di scontro fisico – del terzo atto, momento dove la naturale inesperienza della regista si manifesta in special modo nella gestione del ritmo degli eventi, con una sequenza di tre finali distinti che si amalgamano regalando un po’ di innocente confusione. The Watchers risulta essere un esercizio di stile più che incoraggiante, che ha bisogno di diverse limature nell’esposizione e nel ritmo degli eventi narrati. La sfrontatezza di andare oltre, di provare l’impossibile, di scendere anche nella follia c’è tutta, chiaro marchio del padre; a seconda della situazione potrà essere piacevole o no, ma per chiunque ami il pericolo la portata principale è assai gustosa.