
Una barca in giardino
2024
Una barca in giardino è un film del 2024, diretto da Jean-François Laguionie.
François cresce in una piccola cittadina francese negli anni Cinquanta. Mentre il rapporto con la madre è molto profondo, quello con il padre rimane distante: sebbene il ragazzo ammiri questo uomo silenzioso, i due non trovano alcun elemento di condivisione. La situazione cambia solo quando cominciano a costruire una barca nel giardino. Il modello è la barca a vela del marinaio Joshua Slocum, il primo a circumnavigare il mondo in solitaria: François scopre il suo interesse per la vela e desidera far parte di questa esperienza. Da questo momento lui e il padre si avvicinano sempre di più e il ragazzo inizia a vivere la sua vita nell’ottica di una ricerca di identità. In Italia il nome Jean-François Laguionie è noto solo a poche persone, mentre in Francia il regista è una figura molto conosciuta e realizza da decenni film d’animazione, anche diversi tra loro, che meriterebbero tutti di essere visti, ciascuno per motivi differenti. E questo vale anche per Una barca in giardino, il settimo lungometraggio che il regista ha realizzato nella sua decennale carriera.
Questa volta mancano gli elementi fantastici quasi sempre presenti nelle sue opere. Al contrario, viene presentato un dramma pacato e riflessivo in cui nuovamente ci si confronta con destini molto umani riportandoci all’inizio di una vita, quella di un giovane che non sa davvero cosa fare di se stesso, un sognatore che cerca ancora il suo posto nel mondo, provando cose diverse. Laguionie e Anik Leray, con cui ha scritto la sceneggiatura, combinano questi tipici elementi del passaggio all’età adulta con una situazione familiare complessa. Solo gradualmente impariamo di più sulle persone e sulle dinamiche, ma anche sulle personalità. Ciò vale in particolar modo per il padre, che inizialmente è un mistero a causa della sua natura riservata. Man mano che François si avvicina a lui, anche il pubblico impara di più. Tuttavia Una barca in giardino non rivela tutto; alcune cose restano inespresse, sia nella famiglia che nel film. L’umore varia tra riflessivo, malinconico, ma anche caloroso e, a tratti, persino umoristico. Queste intuizioni personali sono abbinate a un ritratto degli anni Cinquanta e di una regione più rurale.
Il dramma è toccante, senza dover necessariamente lasciare un segno. Non ci sono escalation o manipolazioni emotive. Anche l’aspetto è piacevolmente sobrio. Il film d’animazione, presentato in anteprima mondiale a Cannes nel 2024, utilizza colori tenui che fanno sembrare l’insieme un libro illustrato. Anche la combinazione di elementi 2D e 3D si armonizza molto bene. Le grandi produzioni statunitensi amano mettersi in mostra con effetti elaborati e in questo modo lasciare il segno. Una barca in giardino predilige un’ambientazione poco spettacolare, ciò lo rende un’opera intima e deliziosamente retrò che ha molto da dire. Tutto ciò che serve è avere la pazienza e la volontà di ascoltare il vecchio maestro. Non si sa se l’attore, che oggi ha 85 anni, girerà un altro film. Se il suo ritratto di famiglia dovesse rappresentare la conclusione della sua carriera, sarebbe un ritratto molto degno, che dimostrerebbe ancora una volta che il regista merita molta più risonanza.