Underbelly
2008
Nella nostra cronaca si perdono di vista i fatti di mafia, rendendo arduo vederne un disegno complessivo: Underbelly invece lo crea?
Basata sul libro Leadbelly: Inside Australia’s Underworld, dei giornalisti John Silvester e Andrew Rule, Underbelly si ispira a una storia vera e molto violenta. I tredici episodi della prima stagione, ambientata a Melbourne, raccontano della “Melbourne Gangland Wars”, la feroce guerra di mafia che tra il 1995 e il 2004 ha avuto luogo in Australia per il controllo del mercato delle anfetamine. Durata ben 9 anni è stata una delle faide più sanguinose della storia australiana, tanto che per sgominare le varie bande rivali venne istituita una squadra speciale di polizia, la “Task Force Purana“.
A fare da sfondo a Underbelly, una delle città australiane più importanti. Nella ricca Melbourne la malavita si droga, scopa, mangia spaghetti, e intanto distrugge tutto e uccide alla luce del sole come nulla fosse. Non si perde tempo – come in casaSoprano nel Jersey – a riflettere sulle difficoltà di gestire le proprie emozioni di fronte a una vita quotidiana così tanto alienante da divenire spietata più della mafia stessa. A Melbourne si tratta semplicemente di sopravvivere. Arrivare prima di tutti per non lasciarci la pelle. I leader malavitosi di Underbelly sono i figli di una generazione cresciuta con il mito di Tony Montana, dei “bravi ragazzi” e di tutto il recente e confuso cinema pulp che propone un’immagine very cool del criminale. Sembra quindi quasi naturale che nella Melbourne americanizzata di Underbelly anche un autista sfigato possa partecipare alla scalata al potere: bastano tanti soldi e qualche pistola. E mentre gli uomini d’onore saltano come birilli sulla pista, il “nuovo crimine” si arricchisce di donne e fama mediatica.
È curioso constatare come in Underbelly sia facile trovare tanti riferimenti al nostro Belpaese, non solo spaghetti e mandolino. Nella nostra copiosa cronaca quasi si perdono di vista i fatti di mafia, tanto che è davvero difficoltoso vederne un (anche ipotetico) disegno complessivo, almeno fino a quando non ci fanno una puntata di Blu notte o un film neo-neo-realista. Underbelly è invece una risposta a questa mancanza, un atto coraggioso per un popolo civile e realmente democratico a una lotta di camorra semplicemente assurda. Nel nostro immaginario di gangster mangiaspaghetti non è che ci siano proprio gli australiani, però di questo il serial non ne risente affatto, anzi. Probabile che sia anche merito di uno stile di ripresa asciutto e tutto addosso ai bravissimi attori. Piani sequenza a profusione e una colonna sonora rigorosamente “di casa” che si sublimano in un dodicesimo episodio strepitoso. È in arrivo la seconda stagione che gli autori hanno molto intelligentemente pensato come prequel della prima – che a vederlo così è anche un interessante escamotage narrativo. Greg Haddrick, uno degli sceneggiatori, sta lavorando sul background dei personaggi della prima stagione, e sul loro coinvolgimento in varie attività criminali prima dell’arresto di Carl Williams nel 2004: le riprese sono già cominciate, per un messa in onda prevista nei primi mesi del 2009. Da recuperare assolutamente, non doppiato ovviamente.