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V/H/S Beyond

2024
Titolo Originale:
V/H/S Beyond
REGIA:
Jordan Downey, Christian & Justin Long, Justin Martinez, Virat Pal, Kate Siegel, e Jay Cheel
CAST:
Dane DiLiegro
Alanah Pearce
Mitch Horowitz

Il nostro giudizio

V/H/S Beyond è un film del 2024, diretto da Jordan Downey, Christian & Justin Long, Justin Martinez, Virat Pal, Kate Siegel, e Jay Cheel.

Giunta al settimo capitolo ufficiale, la saga antologica found footage prodotta da Brad Myska, creatore del sito internet Bloody Disgusting, affronta in maniera sistematica il tema degli UFO. Negli anni Novanta, grazie al successo planetario di X-Files e al conseguente interesse cospirativo sui presunti avvistamenti di dischi volanti, ci fu una forte ascesa di video di UFO o di creature aliene, diffusi attraverso programmi televisivi e collane da edicola a tema. Quella febbre, alimentata dalla facilità di creare fake sempre più realistici di oggetti solcanti il cielo dalle forme più disparate, sembra echeggiare all’interno delle cinque storie, più una a fare da cornice, componenti V/H/S Beyond che, contrariamente a quanto avevano fatto in maniera più coerente gli ultimi capitoli, sembra aver abiurato la ricerca dell’estetica analogica a tutti i costi per sperimentare nuove modalità espressiva.

L’episodio Stork, scritto e diretto da Jordan Downey, documenta tramite il montaggio di bodycam e camere a mano un blitz compiuto da un’unità speciale della polizia, chiamata WARDEN, all’interno di un edificio in cui si dovrebbero trovare dei bambini scomparsi. Quello che troveranno è però un manipolo di zombi guidati da una creatura mostruosa. Dream Girl, scritto e diretto da Virat Pal, segue una coppia di paparazzi a Mumbai che cercano di girare dei video sulla star di Bollywood Tara, che però si rivela essere un robot sanguinario. Justin Martinez, uno dei componenti del collettivo Radio Silence, scrive e dirige Live and Let Dive, in cui il festeggiamento del 30esimo compleanno di Zach a bordo di un aeroplano viene bruscamente interrotto dall’arrivo di un UFO, da cui proviene un alieno che, dopo averli fatti precipitare, li insegue in un aranceto. In Fur Babies, scritto e diretto da Christian e Justin Long, un gruppo di animalisti si intrufola nella casa di una tassidermista con il vizio di modificare ogni creatura in un cane. Stowaway, scritto da Mike Flanagan e diretto da Kate Siegel, nonché unico corto del film che mantiene l’estetica della vhs, documenta la scoperta compiuta da Halley nel deserto del Mojave, in cui luci dal cielo vengono regolarmente avvistate. L’astronave in cui entra nasconde però delle sorprese poco piacevoli. Nella cornice Abduction/Adduction, scritta e diretta da Jay Cheel, si racconta in forma di documentario il ritrovamento, da parte di un utente di Reddit, di un paio di videocassette contenenti la prova di un incontro con un alieno e con l’aiuto di filmmaker, youtuber esperti di effetti visivi e storici, si ricostruisce la vicenda dell’uomo autore dei filmati che voleva documentare le cose strane che stavano accadendo a casa.

Se la cornice di Jay Cheel è la classica montagna che partorisce un topolino, disperdendo man mano le buone idee di partenza in un finale sbrigativo e non particolarmente pauroso, la qualità media dei corti si mantiene abbastanza alta, merito anche di un budget vistosamente più consistente, che permette una buona quantità di effetti speciali anche digitali: Live and Let Dive ha una grossa dose di spettacolarità e sorprende la lunga sequenza in piena luce del sole con l’alieno, così come Stork, scatenato simil-zombi-movie raccontato con soggettive che sembrano provenire dai videogame sparatutto. Vette di malsano body horror vengono invece toccate dal notevole Fur Babies, in cui sembra che l’esperienza di Justin Long in Tusk di Kevin Smith non sia passata senza strascichi. Il divertissement bollywoodiano ha una buona esplosione di violenza nel finale, ma è tutto sommato dimenticabile, mentre l’episodio diretto da Kate Siegel, dove lo scavo psicologico notevole nei confronti della protagonista svela la mano del marito in fase di sceneggiatura, è probabilmente l’episodio più rispettoso delle premesse della saga dei V/H/S, con l’intera sequenza all’interno dell’astronave piena di idee inquietanti a metà strada tra il fantascientifico e il body horror. Nei piani originali l’episodio avrebbe prima dovuto essere un musical e poi una rivisitazione horror dei Muppets.