Wasted on the young
2010
Lucas realizza con Wasted on young una pellicola caratterizzata da una regia impeccabile e stilosa, ma allo stesso tempo segnata da una sceneggiatura lacunosa e contorta…
Film interrotto, Wasted on the Young, che parte bene e si perde clamorosamente strada facendo, pur conservando all’interno un’indiscutibile energia. Zack e Darren sono due fratelli, due lati di una stessa medaglia. Entrambi ricchi e abbandonati a se stessi all’interno di un’enorme casa rifugio e parco dei divertimenti, i due sviluppano inclinazioni personali contrastanti.
Zack è il prepotente, capo branco e pussy oriented, Darren il mite, introverso e sfigato. Il rapporto tra i due è probabilmente l’aspetto più interessante del film, quella sorta di bisogno e di sfida che li porta sempre a scrutarsi come due bestie rare e che forse fin da subito chiarisce che il più forte dei due è quello più debole. Proprio perché non ha più nulla da perdere. Questo Zack non lo capisce e inseguendo la sete di possesso e il bisogno fisiologico di distruggere tutto quello che appartiene al fratello, gli violenta la ragazza (o una potenziale tale) durante una festa e con l’ausilio delle droghe.
A questo punto Wasted on the Young si sbilancia pericolosamente nella direzione dei vari Elephant, Afterschool e compagnia bella. La descrizione di una gioventù che non riesce a comunicare neanche con se stessa, malata di bullismo e anoressia, dove regna la legge del più forte. Fino a quando poi la tensione esplode e non si commette una strage o ci si spara una pistolettata in testa. Comunque un fatto di sangue. E fin qui tutto torna o quasi. Poi Wasted o the Young si interrompe e cambia. Si attorciglia in una storia di (giusta) vendetta machiavellica e contorta che sembra partorita dalla mente dello psicopatico di Saw. Certo resta una regia impeccabile e stilosa che riesce a supplire con l’immagine ai tanti buchi che la sceneggiatura dissemina qua e là. Può bastare? Forse.