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Zombieland – Doppio colpo

2019
Titolo Originale:
Zombieland: Double Tap
REGIA:
Ruben Fleischer
CAST:
Woody Harrelson (Tallahassee)
Jesse Eisenberg (Columbus)
Emma Stone (Wichita)

Il nostro giudizio

Zombieland – Doppio colpo è un film del 2019, diretto da Ruben Fleischer.

Volere, alle volte, non è potere. C’era sicuramente, da anni, l’intenzione di procedere con un sequel di quel Benvenuti a Zombieland che tanto era piaciuto sia a pubblico che critica. Un’attesa durata un’intera decade che alla fine ha riportato sullo schermo i quattro protagonisti ammazza-zombie entrati nel cuore degli spettatori. Bisogna però chiarire due aspetti: il primo capitolo era una buona commedia horror, divertente e ben realizzata, ma i complimenti onestamente finivano lì. Inoltre, in questi dieci anni, è passata tanta acqua sotto i ponti: gli interpreti principali, eccezion fatta solo per Abigail Breslin, hanno scalato le gerarchie di Hollywood e sono entrati in progetti artisticamente ed economicamente più appetitosi. Lo stesso Ruben Fleischer è infine giunto, l’anno scorso, al traguardo di una regia mainstream come quella di Venom. Per questi motivi, tanti erano i dubbi legittimi su una simile operazione e, dopo la visione, la gran parte di essi è stata purtroppo confermata. Si chiama “Doppio colpo”, questo sequel, ma alla realtà dei fatti è già tanto vedergliene battere uno.

Innanzitutto le novità rispetto al primo film: Little Rock è cresciuta ed è sempre più intenzionata a lasciare il nido per vivere la sua vita, la relazione tra Columbus e Wichita è davanti ad un difficoltoso punto di svolta, Tallahassee è ancora Tallahassee. Gli zombie ci sono ancora ovviamente, si sono evoluti e sono anche stati divisi in categorie, dal più innocuo al più pericoloso. Anche questo capitolo ci mette poco a trasformarsi in un road movie dove i personaggi principali prima si separano e infine si riuniscono. Nel mezzo una serie di new entry poco convincenti, dalla svampita Madison (Zoey Deutsch) all’hippie Berkeley (Avan Jogia), senza scordare una Rosario Dawson quasi buttata lì: tutti personaggi funzionali alla trama, ma caratterizzati in modo banale o fin troppo macchiettistico. Non che non si rida mai, tuttavia molte volte si avverte la natura forzata di questo sequel che inevitabilmente soffoca la parte comedy. A risentirne anche i vari Harrelson, Stone e Eisenberg, i cui personaggi risultano sgonfiati dell’ironia e della forza che avevano mostrato dieci anni or sono. Soprattutto a mancare è la giusta cattiveria che una commedia horror dovrebbe avere: va bene non toccare i protagonisti, ma non ci si deve sforzare nemmeno di fare un body count. In poche parole, non c’è trippa per zombie, in barba all’evoluzione degli stessi. Variante ridanciana quanto volete, ma comunque un must trasgredito.

A non far sprofondare del tutto Zombieland – Doppio colpo è la parte action, di cui Fleischer si dimostra ancora un ottimo esecutore. La fantasia, da questo punto di vista, non viene a mancare e l’intrattenimento rimane intatto. Chicca imperdibile per cui connettere subito il cervello allo schermo: la tedofora della Columbia assalita da due non-morti, immediatamente abbattuti dai colpi della fiaccola. Tantissimi riferimenti musicali (beat generation, Elvis Presley) e cinematografici (Terminator) in nome di un citazionismo che non metta mai troppo in difficoltà lo spettatore. A chiusura quello che tutti oggi chiamano easter egg con protagonista Bill Murray, a riconoscere l’unico colpo di genio del precedente capitolo. Il problema, come avrete capito, è nel principio di questo sequel, troppo lontano nel tempo dall’originale e privo di motivazioni valide. Con le dovute differenze, chi avrebbe voluto o vorrebbe oggi un sequel di Shaun of the Dead?