Nastassja Kinski al FilmFestMunich2017
L'attrice si racconta
In giuria al FilmFestMunich2017 per la categoria CineMasters, Nastassja Kinski, attrice tedesca e indiscussa icona del cinema d’autore degli anni ’80, ha incontrato pubblico e giornalisti per rispondere alle domande e raccontare qualcosa di sé.
Si parla soprattutto di Polanski e Wenders, i registi che le hanno dato per primi, da giovanissima, ruoli da protagonista in memorabili film di successo come Tess (1979) di Polanski e Paris, Texas (1984) di Wenders, che aveva già diretto il primo film dell’attrice, Falso Movimento (1975) e che poi la vorrà ancora, nel 1993, tra i protagonisti del suo Così lontano, così vicino; i due registi vengono considerati dalla Kinski, senza ombra di dubbio, coloro che l’hanno formata (Polanski la volle anche a Londra per studiare lingua inglese e recitazione con metodo Strasberg ) e dai quali lei maggiormente ha assorbito in termini professionali. Ma non mancano menzioni e ringraziamenti per tanti altri personaggi, sia attori sia registi, con i quali Nastassja ha avuto la fortuna di lavorare e apprendere: Coppola, Pacino, Mastroianni, i fratelli Taviani, Wolfgang Petersen. Un panorama artistico tutto al maschile nel quale però spicca un unico nome femminile, quello dell’attrice Hanna Schygulla, ritenuta dalla Kinski sua fonte di ispirazione artistica e umana fin dal loro primo incontro sul set del film Falso Movimento.
Riferendo della sua attività di giurata che l’ha condotta al FilmFest, l’attrice parla della grande gioia, ma anche fatica, di visionare tanti bei film (ha amato L’Intrusa dell’italiano De Lorenzo), almeno tre o quattro al giorno, tutte storie molto intense che lasciano il segno e che poi in qualche modo bisogna lasciar defluire. Si dichiara molto contenta di essere a Monaco di Baviera; lei, berlinese di nascita, spinta da ragioni professionali a trasferirsi ben presto altrove (ha vissuto a lungo anche in Italia e parla italiano correntemente), in generale da qualche anno sente il bisogno di ritornare al proprio Paese, di viverlo, conoscerlo, soprattutto perché la Germania della sua gioventù era stata quella ancora divisa tra Est-Ovest.
Proprio per avere la possibilità di godersi un po’ la sua terra natia ha accettato di partecipare alla versione tedesca del formato Ballando con le Stelle nel 2016, anche perché la danza è sempre stata una sua passione parallela alla recitazione e alla quale negli ultimi anni si sta dedicando molto. Infatti quando le viene chiesto se c’è nei suoi progetti futuri una serie tv, così come sta accadendo per molte glorie del cinema, lei risponde che potrebbe solo pensare a uno show in cui sia coinvolto il movimento, sia esso il ballo o lo sport: le piacerebbe magari girare una fiction sulla vita della ginnasta olimpica Nadia Comaneci, altro suo idolo femminile.
Una donna apparentemente fragile la Kinski, ma che rivela tanta carica e anche un bel senso dell’umorismo, un’attrice inimitabile che ha fatto della sua carriera un mito dando volto a personaggi indimenticabili del cinema migliore; nel parlare di Paris, Texas, aveva detto di ricordarne soprattutto l’atmosfera raccolta, familiare, che Wenders aveva saputo creare durante la lavorazione. E a noi sembra di cogliere ancora nel suo sguardo l’espressione dolce e malinconica di Jane che nel film guarda e non vede dal retro di uno specchio semiriflettente.