Sex Kills: 10 film imperdibili in cui il sesso uccide
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Se permettete, parliamo di sesso. Ma non in termini gioiosi, orgasmici come soliamo, per fortuna, fare. Dimentichiamo gli allegri e liberatori amplessi e concentriamoci su un cinema multiforme, crudele, sordido: quello che mostra l’atto sessuale come causa, origine e veicolo delle più estreme conseguenze. Ce n’è per tutti i gusti e, man mano che il tempo avanza, questa spietata categoria è ancora capace di offrire spunti sempre più interessanti. In attesa di vedere, per esempio, quanto potrà essere malato The Onania Club, ultima fatica (stavolta vaginale e non anale) di Tom Six, sfruttiamo l’occasione non poco ghiotta per una carrellata temporale di morbi sessualmente trasmessi, mantidi religiose e corpi che, dopo aver consumato, si consumano. Ecco 10 film imperdibili in cui il sesso uccide. Che forse avesse ragione Epicuro con la sua tesi “Amplesso venereo non giovò mai, è già tanto se non nuoce”?
1. Il demone sotto la pelle (1975) di David Cronenberg
La nuova arca di Noè è un gigantesco complesso residenziale dove un parassita passa di persona in persona attraverso l’atto sessuale. Il collegamento è presto fatto: l’uomo è finalmente diventato animale istintivo, il sesso è diventato un violento strumento di sopraffazione. O, come dichiara Cronenberg, è “l’invenzione di una malattia venerea molto intelligente”. Siamo all’inizio di un percorso artistico che porterà alla nascita della nuova carne e che prende il via da una massima di William Blake: “La strada dell’eccesso porta al palazzo della saggezza”. Una strada che, direttamente ed indirettamente, ci ha portati a gran parte di quanto segue.
2. Rosso sangue (1986) di Leos Carax
Senza ombra di dubbio il più atipico di questa lista. D’altronde trattasi di Leos Carax ad inizio carriera e chi lo conosce sa della sua eccentricità. Un dramma senza tempo e luogo, dove un misterioso virus uccide chiunque “faccia l’amore senza l’amore”. Un antidoto attorno a cui girano diverse bande, in un vero e proprio noir girato in tempi in cui l’HIV iniziava ad essere l’acronimo della morte stessa. Non manca però il senso del tragico, dinanzi ad un male che ha trasformato gli uomini in maniera irrimediabile. Una prima dimostrazione del senso poetico che Carax riversa nel suo cinema.
3. Specie mortale (1995) di Roger Donaldson
La morte non è mai stata così attraente. L’aliena Sil ha un unico obiettivo: procreare. E ovviamente tale fine non può che passare dall’obbligatoria tappa dell’accoppiamento. Ecco perché la quasi totalità del film è dominato dalle forme di Natasha Henstridge e dalla sua caccia al partner ideale. Inoltre, Sil non lascia prigionieri, quindi invochiamo pietà per l’anima del malcapitato che, invece di godersi il coito, farà nascere la sua mostruosa progenie.
4. Cannibal Love (2001) di Claire Denis
Un’interessante variazione sul tema, in un periodo in cui ancora non si parlava di una nouvelle vague horror francese. Di sicuro la crudezza non manca, così come il perfetto equilibrio tra Eros e Thanatos. Tra camere d’albergo illuminatissime e bui anfratti, il desiderio carnale diventa totale, onnicomprensivo e terribilmente perturbante. E i sospiri di piacere aumentano fino a tramutarsi in un ringhio ferino di cui sentiamo anche il battere e l’affondare dei denti.
5. Denti (2007) di Mitchell Lichtenstein
“Non è una leggenda! La vagina dentata esiste!”, urla stupefatto e sanguinante il ginecologo di Dawn, la giovane e cristianissima adolescente che, suo malgrado o per fortuna, ha da poco scoperto il suo personalissimo ed intimo potere segreto. In questo misto tra bildungsroman e rape & revenge, l’ironia non si vergogna mai di fare capolino, soprattutto nei momenti di evirazione. Ma la vera forza del film è Dawn e il suo percorso di auto-consapevolezza e di padroneggiamento della sua abilità. Grande sensibilità e bravura di Jess Weixler, capace di trasmettere emozioni molto complesse come sicurezza e disagio.
6. Bad Biology (2008) di Frank Henenlotter
Dal genio di Henenlotter, uno scanzonato dramma dell’intimo, o delle parti intime. Da una parte Jennifer ed i suoi sette clitoridi che la costringono a dover partorire un neonato mutante due ore dopo ogni rapporto. Dall’altra Baz e il suo enorme ed insaziabile pene che ormai ha vita propria. Sembrano destinati ad incontrarsi, completarsi, amarsi, ma gli eventi prenderanno una piega molto diversa. Davvero, stavolta non è un cliché. Perché la scia di sangue ed orgasmi ininterrotti che si scatenerà è qualcosa che non si vede tutti i giorni. Quindi, se avete voglia di un b-movie davvero underground, la vostra ricerca potrebbe essere finita.
7. Thanatomorphose (2012) di Eric Falardeau
Siamo sul sordido, qua. Oltre che, ancora una volta, sul low-low-budget. Ma si sa, se si vuole vedere di più, bisogna andare sul meno. Questo indipendentissimo di Falardeau non ha filtri, non ha momenti in cui la macchina si adagia su un muro o si mette da parte. Si vede tutto, per lungo tempo. Laura, dopo un rapporto sessuale con il suo poco amorevole ragazzo, comincia a decadere a livello fisico ma la sua libido non rimane intaccata. E mentre la corruzione si fa sempre più evidente, sarà sempre più difficile assistervi, anche perché, in un certo senso, è la realtà della nostra esistenza.
8. Contracted (2013) di Eric England
Non siamo molto lontani dal precedente film, anche se possiamo dire di essere a pochi chilometri di distanza. Quanto succede a Samantha rimane certamente impressionante a livello visivo, ma c’è qualcosa di più. Infettata dopo un rapporto occasionale con uno sconosciuto, il suo marcire diventa presto il simbolo di un’emarginazione sociale ed affettiva che le farà infine accettare il suo status di mostro, con le conseguenze che esso porta. È questo il segreto di un film capace di prendere il sottogenere del body horror e di asservirlo ad una storia dai toni fortemente drammatici.
9. Starry Eyes (2014) di Kevin Kölsch e Dennis Widmyer
Uno dei migliori horror degli ultimi anni dove stavolta il cedere il proprio corpo significa proprio venderlo, perderlo progressivamente. Sarah vuole diventare un attrice e una sera decide di accettare le avances di un produttore che le schiuderà le porte del successo. Questa volta però il corpo non sta morendo, ma semplicemente preparandosi a lasciare spazio alla nuova carne di cronenberghiana memoria. Quella più bella e appariscente, ma anche la più falsa e artificiale per poter far parte di un mondo altrettanto finto. Non prima però di essersi liberati di qualsiasi cosa o persona facente parte di quella vecchia vita.
10. It Follows (2014) di David Robert Mitchell
Ci ricorderemo a lungo di questo bellissimo film di genere che ha messo in scena un tipo di orrore a cui non eravamo proprio abituati. Un ignoto scrutare e seguire che si può sperimentare sulla propria pelle soltanto se marchiati da un precedente rapporto sessuale. E già qui, si sarebbe pronti a gridare al capolavoro, ma rimane comunque da considerare la tensione continua a cui ci sottopone e il finale, quel finale di speranza con Jay e Paul mano nella mano pronti ad affrontare insieme quella maledizione che non smetterà mai di tormentarli. Tutto incredibilmente perfetto.