Silenzio, parla Poison Rouge!
Una new entry italiana nel canone dei Guinea Pigs
Abbiamo incontrato per un’intervista esclusiva Poison Rouge (questo il nome d’arte con cui è conosciuta nell’ambiente del cinema underground italiano); attrice, modella e appassionata sportiva, Poison ha recentemente firmato il suo esordio alla regia con Sacrifice, film invitato ad entrare nel canone ufficiale della nota saga horror splatter degli American Guinea Pigs, decretando per la prima volta nella storia del franchise l’ingresso di una pellicola totalmente italiana nella serie. Sacrifice racconta di un autolesionista tossicodipendente (Roberto Scorza) che si prepara ad affrontare un percorso di dolore, sangue e ricerca di sé dopo aver subìto devastanti traumi psicologici. Chiuso in un bagno da solo, Daniel offre le sue sofferenze fisiche e non alla dea egizia Ishtar (Flora Giannattasio), chiedendole di dare un senso alla sua vita tormentata e oramai priva di scopo e speranza.
Com’è stato, da attrice, passare dietro la macchina da presa?
Io e Domiziano Cristopharo, regista e produttore del film, ci conosciamo da tantissimi anni. Facevamo teatro assieme… Sideshows, per l’esattezza (spettacoli “circensi” fra cabaret e body modification); e io l’ho sempre seguito anche nel suo passaggio dietro la macchina da presa… sia come attrice sia come aiuto regia. Quando si è cosi immersi nelle fasi creative di un progetto, è abbastanza naturale, poi, trovarsi a ricoprire diversi ruoli e debuttare in un modo così dirompente è stato adrenalinico.
Da dove nasce l’idea di un film indipendente così incentrato sull’idea della martirio del corpo? Cosa possiamo aspettarci nuove variazioni sul tema per il genere?
Il progetto è un idea di Domiziano. Lui doveva inizialmente fare la regia e la protagonista sarebbe stata una donna: era una horror comedy inizialmente (incredibile a dirsi, ora!) ma l’attrice che lui aveva scelto alla fine non si rivelò affidabile e cosi pensò prima di farlo interpretare a me… Infine, visto che i tempi si stavano sovrapponendo troppo con la realizzazione del secondo film della Trilogia della Morte (di cui Sacrifice è il primo film), ovvero Torment, non potendo seguire bene entrambi, Domiziano mi affidò la regia. Ero scioccata, emozionata… ma poi mi son detta “Si puo’ fare!”. E l’ho fatto. Ho scelto un registro molto più cupo e dark e ho scelto di dirigere un uomo.
Come si origina un film così incentrato sul martirio del corpo? Possiamo aspettarci nuove variazioni sul tema?
Non esistono idee originali, oramai si è detto tutto… ma tutto è nuovo e tutto ridiventa nuovo. Confido nelle nuove leve del cinema indie.
Qual è il tuo rapporto con la saga dei Guinea Pigs americani e cosa apporta questo tuo film tutto italiano all’aura del brand?
Beh, il mio rapporto è quello di aver diretto, come esordio, il quarto capitolo della saga americana! Non male, no? Sono felicissima ed onorata della grande occasione datami da Stephen Biro, un vero guru del settore. C’è molta attesa attorno al film e solo di prevendite la Unearthed ha fatto cifre da capogiro… Una label simile è per molti un punto di arrivo, per me è stata la partenza, e quindi sono ancora sulla mia nuvoletta. Inoltre, confrontandomi con un ambiente internazionale di così alto livello, l’ho trovato assolutamente non competitivo, di gran supporto e davvero amichevole.
Sappiamo che il film contiene spunti sociopolitici piuttosto attuali e forti. Come si legano questi temi a quello della corporeità e psicologia del personaggio?
Beh son solo spunti… La dipendenza dai social, la solitudine, l’autolesionismo… è e resta solo un horror estremo, lungi da me volerlo intellettualizzare… La gente non ne può più di “pipponi intellettuali” nell’horror indipendente.
Il livello tecnico del film sembra promettere una realizzazion piuttosto importante e allo stesso tempo una certa sensibilità psicologica. Come avete lavorato sugli attori nonostante degli effetti pratici così invasivi?
Sul set eravamo in numero essenziale. L’intero film è ambientato solo in un bagno! Domiziano curava FX e fotografia, mentre in scena avevo solo Roberto Scorza, ragazzo straordinario qui al suo esordio (e in qualche flash la giunonica Flora Giannattasio). Questa intimità, unita alla professionalità e competenza di tutti, ha portato a una lavorazione scorrevole, concentrata, efficace.
Andando oltre l’opera: il Cinema è un’arte collaborativa più di qualunque altra. Quali sono state le collaborazioni più importanti dietro le quinte del film e perché?
A parte alcune brevissime apparizioni in altri corti (di cui, in verità, mi sono pentita), ho sempre lavorato con Domiziano: è una persona straordinaria, umile… Un artista che sa quello che vuole e per questo molto invidiato. Sono fortunata a poterlo seguire e ogni volta imparo qualcosa di nuovo. Ho fatto da aiuto regia e attrice nel suo primo film (House of Flesh Mannequins), poi abbiamo una performance – molto hot – assieme in Hyde’s Secret Nightmare, film che lui ha co-diretto con Housemann; ho un ruolo anche nel suo segmento di Phantasmagoria forse la cosa che mi ha divertito di più fare… In tutti questi lavori, poi, sto anche in produzione, non mi fermo mai. Amo lavorare con lui perché non si ripete mai, e ogni volta è come collaborare con qualcuno di nuovo.
Ti rivedremo presto dietro la macchina da presa? E davanti?
Mi rivedrete prestissimo: oltre a Sacrifice, ho diretto uno dei segmenti di Taste of Phobia, progetto internazionale collettivo distribuito dalla Artsploitation, una label di culto che raccoglie nuove leve del cinema indie di tutto il mondo, che si confrontano col tema delle fobie. Poi sto realizzando il nuovo videoclip dei White Gardenia, gruppo metal/noise statunitense che mi ha commissionato un qualcosa di piuttosto estremo… Per questa occasione ho deciso di giocare e divertirmi un po’ e tornare anche davanti alla macchina da presa. Per il futuro non saprei, non amo primeggiare e sgomitare, amo solo divertirmi in ciò che faccio e farlo con serenità. Una delle mie più grandi passioni e’ lo sport, sono stata campionessa europea di Kick Boxe e gareggio nel fitness… I miei progetti futuri sono quindi per ora orientati verso questo aspetto della mia vita.