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La cabala di Amarcord
Peppuccio Tornatore raccontava che fu la visione di Amarcord, quando aveva 17 anni, a determinarlo a diventare un regista. E Amarcord tornava al cinema, una decina circa di anni orsono, in una versione restaurata, con una clip di otto minuti in sposa, montata proprio dal nominato Tornatore, contenente doppie, tagli, ritagli e frattaglie, estratte dal girato originale felliniano.
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Bordelli felliniani
Non vi è altro cinema, oltre a quello felliniano, così tempestato di fantasmi. Ombre metafisiche che si agitano fra i marosi dell’Es, costantemente sconquassate da un vento sibilante che rende ancor più inquieta la lux perpetua di un tramonto che sembra non aver mai fine. Nel coro costante di fantasmatici archetipi, la Donna, “Totemica Genitrice”,
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Il cinema che non volle Moana
La compagna di viaggio pare sia il primo film in cui Anna Moana Pozzi (così è accreditata nei titoli di coda, quarto nome dopo Massimo Pittarello, Giovanni Tamberi e Francesco Caracciolo) ha un ruolo sensibile e senziente. Persino parlante: «Il capo dice che è tutto pronto… prendi la mia macchina se vuoi»; tredici parole pronunciate
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Il cinema secondo Federico Babina
Ve la immaginate una casa progettata e disegnata dal genio di Fellini? Forse apparirebbe come una sorta di grande telone circense con tante lucine appese e grandi finestre illuminate a giorno anche di notte. E se fosse invece Lynch a disegnarla? Sarebbe probabilmente uno spettrale palazzo nero con un’enorme finestra dalla tenda rosso sangue che
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