Con l’uscita di Lamb, il cinema fantastico scandinavo sosterrà ancora una volta il suo personale esame della maturità artistica. Quella commerciale, inutile dirlo, è acquisita da un pezzo – almeno da quando, ormai dieci anni fa, il subcontinente tra i meno “cinematografici” del mondo si seppe reinventare primo polo dell’audiovisivo europeo. In queste settimane, un
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