Per André Bazin la rappresentazione cinematografica della morte reale è qualcosa di osceno. L’osceno, stante l’etimologia, è quello che dovrebbe stare al di fuori della scena, che non dovrebbe essere mostrato. La morte, come l’amore, cioè l’atto sessuale, nella cogitazione del filosofo francese, si vivono come “negazioni assolute del tempo oggettivo”.
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