Pupi Avati Archives

L’orto americano di Pupi Avati al Festival di Venezia

L’orto americano di Pupi Avati sarà il film di chiusura del prossimo Festival di Venezia. Lo ha annunciato la Biennale, svelando tutto il programma della prossima edizione (leggi qui). Nelle parole del direttore del festival, Alberto Barbera, ha trovato spazio anche il nuovo horror di Avati che a 85 anni torna al gotico padano. Il
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La casa dalle finestre che ridono

Quando uscì nel 2002 o 2003 il dvd Fox di La casa dalle finestre che ridono, per il lancio venne organizzato un bel meeting a Milano, una tavola rotonda alla quale partecipammo insieme a Pupi e Antonio Avati, Lino Capolicchio e Gianni Cavina – tremendo, che più volte mise in difficoltà, sfottendo e ridicolizzando il sottoscritto
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Gotico padano

Gotico padano – Sulle tracce di Buono Legnani il pittore delle agonie, titola il film codiretto da Roberto Leggio e Gabriele Grotto, che inizia a febbraio il suo percorso di diffusione. Dichiarando subito in quale matassa aggrovigliata di spaventi e misteri ci si sia voluti addentrare, a quasi una cinquantina d’anni, ormai, da quando Pupi
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Pupi Avati: il Divin Contagio

Attenendo l’imbrunire, durante un cruciale cambio di scena che sancirà finalmente il passaggio in esterni, Pupi Avati cammina lentamente, con gran parte della troupe già al suo seguito, giungendo fino al chiostro pietroso dell’abbazia perugina di Montelabate. In questo silenzio sacrale c’è Dio. C’è tutto ciò che sottende l’arcano e il mistero più sacro. Non
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In un tempo sospeso: Lei mi parla ancora

L’aggettivo che riesce a riassumere l’approccio recitativo di Renato Pozzetto, nei giorni delle riprese in una Cinecittà sospesa fra il timore del virus e l’impellenza di procedere, riesce a intuirlo un suo giovane collega. Nicola Nocella, scrupoloso nell’introdurre il disilluso editor Amicangelo (Fabrizio Gifuni) nella residenza dell’anziano signore, lo sussurra durante un cambio inquadratura. Renato
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Le mani nell’archivio del diavolo

Sul finire degli Anni ’50 il dimesso Furio Momenté torna silenziosamente nel buio archivio del romano ministero di Grazia e Giustizia. A capo chino, come se non avesse altro e più importante compito da dover assolvere, ora è pronto a ignorare tutto il resto pur di cercare qualcosa in quell’antro dalle pareti di carta nel
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