Berserker Scatenato
In un mondo barbarico, dove vige la legge della spada, il Berserker torna da un’epica avventura e trova il suo villaggio in fiamme e la sua famiglia trucidata da una tribù selvaggia agli ordini di uno stregone sanguinario. Il barbaro ingaggia una battaglia ma viene ferito ed è costretto a ritirarsi in una caverna in cui si trova l’accesso ad altri mondi. Il Berserker finisce nel nostro universo dove incontra Joe, un barbone che, come lui, ha perso la sua famiglia. Pur non capendo i rispettivi linguaggi, i due troveranno un’intesa su un livello più profondo, un’amicizia che li aiuterà a combattere lo stregone che ha seguito il barbaro per chiudere i conti. Jeff Lemire è uno sceneggiatore estremamente versatile, capace di scrivere storie che vanno dal distopico Sweet Tooth, da cui è stata tratta una serie su Netflix, a testate supereroistiche come X-Men e Black Hammer, passando per l’horror di Gideon Falls, la fantascienza di Descender, thriller introspettivi come Niente da perdere e opere surreali come Acchiapparane.
La cifra che caratterizza l’autore canadese, in ogni lavoro della sua prolifica carriera, è l’umanità profonda che la sua scrittura riesce a dare ai personaggi. Non importa il genere o il pubblico di riferimento, i fumetti di Jeff Lemire sono sempre e comunque costruiti su un grande lavoro d’introspezione e di sviluppo di protagonisti che diventano la struttura portante di storie character driven estremamente solide. Ciò non poteva che succedere anche nel caso di Berserker Scatenato, un fumetto dalla trama esile come un foglio di carta non per difetto, ma perché Lemire la usa come pretesto per scrivere una storia totalmente basata sullo sviluppo dei suoi personaggi, praticamente priva di elementi esterni se non quelli strettamente necessari a farli evolvere. Il world building è minimale e l’intreccio è come minimo spartano, tutto è sulle spalle di Berserker e Joe che si portano il peso di un fumetto in definitiva riuscito, perché di quel che serve non manca nulla. Affezionarsi alla classica coppia di amici assolutamente improbabile è facile e soddisfacente, il lettore si affeziona a loro man mano che i due si affezionano l’un l’altro.
Mike Deodato Jr., dal canto suo, è un artista dotato e lo dimostra ancora una volta incorporando nel suo stile suggestioni che sembrano arrivare direttamente dal miglior Conan di Barry Windsor Smith e, nella resa della strana maschera che ricopre il volto dello stregone malvagio, una certa complessità delle forme che ricorda Gene Ha. Deodato passa dall’ambientazione sword & sorcery al mondo contemporaneo senza soluzione di continuità ma mantenendo una credibilità e una profondità che conferiscono alla storia un senso di unità estetica privo di cesure che possano eventualmente stridere all’occhio del lettore. Berserker Scatenato ha il difetto di essere fin troppo breve, la storia avrebbe non solo meritato ma decisamente beneficiato di uno spazio maggiore per sviluppare personaggi e anche situazioni, il potenziale c’era e il fatto che non sia stato sfruttato appieno un po’ lascia con l’amaro in bocca.