Storie di dipendenza dal gioco d’azzardo nei film
L’industria del gioco d’azzardo è una delle più attive e di maggior successo nel nostro Paese, ma viene ancora considerata come uno degli ambienti più misteriosi
Storie di dipendenza dal gioco d’azzardo nei film
L’industria del gioco d’azzardo è una delle più attive e di maggior successo nel nostro Paese, ma viene ancora considerata come uno degli ambienti più misteriosi. Da un lato si pensa all’aspetto pratico dell’intrattenimento, tra adrenalina e possibilità di gioco online con facile accesso. Dall’altro invece si considerano le conseguenze che possono svilupparsi attraverso il gioco compulsivo, spesso descritto anche attraverso pellicole cinematografiche prodotte a Hollywood.
Del resto la dipendenza può colpire chiunque, anche le star dello spettacolo internazionale, e il mondo del cinema può in questo caso giocare un ruolo importante per supportare le legislazioni di riferimento di ogni paese. In Italia, per esempio, la lotta alla dipendenza e il supporto per il gioco responsabile passa attraverso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che si occupa di regolamentare e controllare il settore. Ma in che modo agisce l’ADM per tutelare i giocatori?
L’autoesclusione ADM come strumento di supporto
Uno degli strumenti più interessanti offerti dai casinò italiani ai giocatori è l’autoesclusione dal gioco a distanza, che prevede una sospensione autonoma da qualsiasi attività di scommessa. Ogni utente può quindi procedere con la richiesta dopo aver notato i primi segnali preoccupanti, che alterano la gestione delle proprie sessioni di gioco. Come previsto dall’ADM è possibile sospendere un conto per un periodo limitato di tempo (30, 60 o 90 giorni) o in modo permanente. Durante questo periodo, il giocatore autoescluso non potrà scommettere o ricaricare il suo account, ma potrà unicamente prelevare eventuali fondi che sono rimasti sul conto.
Dopo 6 mesi dalla richiesta dello stop permanente, l’utente può ripensarci e andare a effettuare l’annullazione dell’autoesclusione ADM per rientrare in possesso del suo conto. Discorso diverso invece per chi ha scelto di autoescludersi per un periodo di tempo limitato: in questo caso bisognerà attendere la scadenza del tempo impostato prima di poter ricominciare a giocare.
Perché si arriva alla dipendenza: la parola degli esperti
Mentre in Italia si lavora con l’introduzione di normative sempre più rigide e severe per cercare di tutelare i giocatori, soprattutto quelli considerati più sensibili, in America continuano le ricerche in merito al gioco patologico. Come molti sanno la ludopatia è quel tipo di incapacità di fermarsi davanti all’impulso di scommettere anche dopo aver collezionato diverse perdite. Ciò influenza il soggetto portando a problemi finanziari, familiari e personali. Secondo gli esperti ciò che provoca la forte perdita di controllo ruota attorno a bisogni precisi del singolo individuo:
• La ricerca di adrenalina;
• Il bisogno di distaccarsi dalla realtà e difficoltà che si vivono;
• Aspetti genetici;
• Una fuga dalla socializzazione.
Questo loop emotivo che porta un giocatore a rincorrere le vincite anche dopo una lunga serie di perdite cammina di pari passo con un entusiasmo immotivato per il gioco, pur vivendo condizioni sfavorevoli.
Come il cinema può diventare un supporto importante
“Life imitates arts”, è un concetto molto semplice che sottolinea il principio generale secondo il quale la vita imita l’arte. Ciò che vediamo, in particolare attraverso film e pellicole cult, può quindi influenzare il nostro modo di essere e di agire.
Per questo motivo le storie raccontate da pellicole come Win it all, The Gambler, Casino e l’italianissima produzione storica di Febbre da Cavallo, possono avere un ruolo importante nel mostrare un fenomeno sociale che preoccupa migliaia di giocatori. Raccontare con la narrazione non solo la vulnerabilità umana ma anche la capacità di chiedere aiuto e affrontare una difficoltà può agire sulla consapevolezza di una dipendenza.
Il successo riscosso dai casinò e dalle piattaforme online ha reso molto più accessibile il mondo delle scommesse agli appassionati. Basta un computer o un dispositivo mobile per giocare e sfidare la sorte utilizzando il potere di internet. Ma se questa opportunità non viene vissuta come un potenziamento dell’intrattenimento, può anche facilitare la crescita del numero di giocatori patologici. Ecco perché molti operatori lavorano per sensibilizzare gli utenti, chiamando in causa il senso di responsabilità di ogni persona.
È utile approcciarsi al gioco con consapevolezza, gestire a dovere il proprio budget nel rispetto della spesa che si può rischiare di perdere, usando poi i limiti scommessa per non varcare tale confine.
Conclusioni
Il cinema, il gioco d’azzardo e la possibilità di mostrare che anche le celebrità possono diventare simbolo di dipendenze ci insegna che tutti i potenziali scommettitori rischiano qualcosa. Ciò agisce sull’approccio di un giocatore che, se informato a dovere, aumenta la sua consapevolezza in modo costruttivo.
Il lavoro di controllo dell’ADM unito alla diffusione di informazioni aggiornate da parte dei casinò e alla narrazione del grande schermo possono in questo giocare un ruolo chiave. La consapevolezza alimenta la responsabilità, due fattori centrali per riuscire a vivere il gioco d’azzardo come attività di intrattenimento offerto anche online. E ciò aiuta anche a evitare che ogni azione di puntata si trasformi in un problema che può avere impatto negativo sulla propria vita.