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Incubi e sogni

2024
Titolo Originale:
Nightmares and Daydreams
REGIA:
Joko Anwar
CAST:
Sita Suranti (Dewi)
Lukman Sardi (Wahyu)
Ario Bayu (Panji)

Il nostro giudizio

Incubi e sogni è una serie del 2024, creata da Joko Anwar.

Incubi e sogni ad occhi aperti, Nightmares and Daydreams. Una serie antologica, di genere horror condito con dosi cospicue di fantascienza, seriamente candidata alla top ten del 2024. Si affaccia dalla piccola ma invasiva finestra di Netflix sul mondo intero e proviene dall’Indonesia. Più precisamente, dalla testa di uno dei nostri registi preferiti: Joko Anwar. Quello di Impetigore, ma anche di Gundala. Cresciuto in un ghetto soprannominato Gotham City per l’alto tasso di crimine e pericolosità, dal quale è scappato grazie al cinema e ai fumetti, le sue due passioni, oggi Anwar è uno dei più prolifici e acclamati filmmaker indonesiani. Ed è riuscito a creare un prodotto che rientra nei canoni Netflix senza perdere un grammo della sua identità, della sua visione, del fortissimo rapporto con la sua gente. Il progetto viene da lontano, in tutti i sensi: una fortissima e complessa mitologia alla base, che comprende alieni che non provengono dallo spazio ma dalle viscere del pianeta Terra. E non hanno ovviamente buone intenzioni. Qualcuno deve combatterli, ça va sans dire.

I sette episodi sono plasmati come sette film apparentemente indipendenti, che alla fine si rivelano legati da un filo rosso sangue. I protagonisti sono quasi tutti di estrazione proletaria o sottoproletaria, lottano per proteggere la famiglia, sono pronti a tutto per racimolare i soldi necessari a sopravvivere. E messi di fronte ad eventi bizzarri, incredibili e sovrannaturali, non fanno un passo indietro. Nemmeno quando case di riposo, cinema abbandonati e schermi televisivi diventano… no, no. Niente spoiler.
Un elettricista daltonico, un pescatore poverissimo, un tassista. Una scrittrice in crisi, una coppia sommersa dai debiti. Sono persone apparentemente comuni, che all’inizio di ogni episodio sono rappresentate all’interno di un contesto normalissimo e totalmente terreno. Proprio come negli episodi di Ai Confini della Realtà, che è la principale fonte di ispirazione per Joko Anwar, insieme a Black Mirror e X-Files. Viene in mente anche Jordan Peele guardando Nightmares and Daydreams, soprattutto a causa della capacità di unire il genere alla realtà politica e sociale. Che per i protagonisti della serie è sempre durissima e apparentemente senza uscita, nonostante le storie dei singoli episodi siano ambientate lungo un arco temporale che copre quasi mezzo secolo, dal 1985 ad oggi.

Inevitabilmente il livello degli episodi oscilla tra alti e bassi, e per bassi intendiamo semplicemente “diversamente alti”. Altrettanto inevitabilmente il picco si raggiunge nel primo e nell’ultimo episodio, ovvero quelli scritti e diretti personalmente dal nostro indonesiano preferito, che si è riservato il compito di aprire e chiudere la storia, e lo ha fatto in maniera impeccabile, lussureggiante, spaventosa. Per quanto riguarda la conclusione, anche con sfrontatezza e mestiere, e ce ne vuole tanto per concludere in maniera degna, epica ed eccitante questo giro sull’otto volante fantahorror. Non manca certo l’ambizione a Joko Anwar: l’eventuale seconda stagione, nella sua visione delle cose, potrebbe espandere l’universo della serie fuori dai confini indonesiani. Allargare l’orizzonte, toccando temi specifici di altri paesi rendendoli quindi universali. Un approccio glocal, secondo la definizione “antica”, quella del 2001, quella che partiva dal basso. Non la versione hi-tech del mercato globale. Che è necessaria, però: altrimenti come ci arriva nelle nostre case Nightmares and Daydreams?