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Wounds

2019
Titolo Originale:
Wounds
REGIA:
Babak Anvari
CAST:
Armie Hammer (Will)
Dakota Johnson (Carrie)
Zazie Beetz (Alicia)

Il nostro giudizio

Wounds è un film del 2019, diretto da  Babak Anvari.

«Tutti vogliamo essere spaventati nello stesso posto, in un posto dove ci sentiamo al sicuro, e questo è il cinema». Questo ha detto John Carpenter nel ricevere il suo Carrosse d’Or durante la 51° Quinzaine des Réalisateurs. Su proposta dei suoi produttori di adattare la storia di Nathan Ballingrud “The Visible Filith”, Babak ha immediatamente detto di sì perché “si è innamorato”. Dopo Under The Shadow, Babak racconta con Wounds «la discesa agli inferi dell’uomo», parole sue, che è anche quella di tutta l’umanità. Babak trasforma una situazione che sembra banale in vero e proprio terrore, rivelando le mostruosità che si celano dietro le apparenze, le abitudini tossiche, i segreti scoperti, i desideri insoddisfatti dell’uomo. Non si tratta solo di elementi fantastici o psicologici, ma di una messa in scena di un rigore implacabile, di un’incredibile destrezza capace di racchiuderci tanto in spazi circoscritti come nelle atmosfere di una grande città. New Orleans è davvero un personaggio a pieno titolo del film. È un luogo affascinante che restituisce strane vibrazioni della cultura voodoo. In superficie ha connotati festosi di musica jazz e bar, ma nel fondo cela qualcosa di molto scuro.

«New Orleans è come una porta verso un’altra dimensione». Una delle chiavi che aprirà questo portale è il cellulare che Armie Hammer recupera nel bar dove lavora. Quel piccolo oggetto distruggerà gradualmente la già compromessa relazione con la fidanzata Dakota Johnson. Con talento, Babak trasforma un semplice telefono… in un mostro. A poco a poco, lo smartphone pregno di onde negative e immagini proibite diffonderà il suo veleno come una nuova forma di male che si sparge attraverso le stesse cose che mostra. Con Wounds Babak ritrae un mondo sporco e corrotto, fatto di scarafaggi che corrompono l’animo umano portandolo alla distruzione. Un’opera moderna profondamente politica che è anche film d’autore. Se tutti vogliamo essere spaventati nello stesso posto, non è anche perché abbiamo l’opportunità di rassicurarci l’un l’altro? Speriamo che la visione di Babak possa godere di una distribuzione nei cinema (il film è stato acquistato da Netflix) e che la paura ci avvicini piuttosto che allontanarci.