Ancora senza una distribuzione italiana Colombiana di Olivier Megatone, prodotto dalla EuropaCorp di Luc Besson. Il quale a un pubblico adulto riserva il biopic su Aung San Suu Kyi, ai più giovani, invece, regala truculenze.
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Continua la cavalcata del Torino Film Festival attraverso i generi più estremi: Bereavement lambisce l'horror raccontando di un serial killer, della sua piccola vittima e di un inquietante teschio bovino.
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Daniel Lee ritorna sul luogo del delitto, a calcare ancora le orme di un genere, il wuxia, che aveva visto il suo esordio folgorante nel 1994 con What Price Survival, e lo fa ridando al genere un suo sapore ruspante come da tempo non si vedeva, dopo l’onda delwuxia estetico inaugurata dal successo de La Tigre e il Dragone, tolto l’unicum di Seven Swords.
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Inedito in Italia, un exploitation ninja horror con fanciulle superdotate e pistolere, morti viventi che giocano a ping pong, mangiati vivi con e senza chopsticks... Quale migliore inizio d'anno?
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Thriller, azione, fantascienza, organi meccanici e Jude Law che si squarta la carne lì lì sull'orlo di una scopata. In un prossimo futuro, le malattie sono state vinte grazie al trapianto di organi sintetici: il problema è che costano l'ira di Dio e capita spesso che chi è stato trapiantato non abbia poi i soldi per pagare il debito.
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Sulle tracce del conclamato Hostel (uno & due), un altro film americano, The Shrine, segue le tracce di alcuni sprovveduti tra i sanguinari misteri dell'Est Europa.
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