Dogman

  Una delle prerogative e caratteristiche artistiche di Luc Besson rimane il riuscire, con modalità rock’n roll (si quello! il genere che ha definitivamente mandato a cagare le donne con i gambaletti…), nella descrizione meticolosamente conturbante, erotica, energica, vendicativa e perfettamente riuscita, l’epopea di donne che nascono, o meglio si celano, deboli, e poi spaccano
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The Killer

The Killer è un film del 2023, diretto da David Fincher. “Se le regole che hai seguito ti hanno portato a questo punto, a che servivano quelle regole?” la provocazione che il sicario Anton Chigurh/Bardem lanciava ad un impotente Carson Wells/Harrelson in quel capolavoro che è Non è un paese per vecchi, si attaglia perfettamente
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L’homme d’argile

L’homme d’argile è un film del 2023, direrro da Anaïs Tellenne. “Il tuo corpo è un paesaggio. Un Canyon”. E’ una delle battute del film L’homme d’argile, nel quale si parla molto di corpi. Belli, brutti, deformati, idealizzati. Di modelli: quelli per la rappresentazione artistica. E di modelli della società. Di come lo sguardo cambi l’osservato,
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Coup de chance

Coup de Chance è un film del 2023 scritto e diretto da Woody Allen. C’è troppo e troppo poco. Woody Allen con Coup de chance, fuori concorso a Venezia 80, sbarca al Lido e si accontenta di una trama prevedibile, semplice e un po’ banale. In barba ai timori che hanno spinto il direttore Thierry Fremaux a non presentarlo al Festival
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A cielo abierto

A cielo abierto è un film del 2023, diretto da Mariana e Santiago Arriaga. Diciamolo subito, due sono le chiavi intrecciate del film di Mariana e Santiago Arriaga, scritto dal padre Guillermo Arriaga e presentato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti: la vagina e la pistola. O meglio, il corpo e l’arma. Detto in
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El rapto

El rapto è un film del 2023 diretto da Daniela Goggi. La macchina da presa è una macchina del tempo. Si torna esattamente a 40 anni fa. Con una riproduzione fedelissima, anche nelle scelte tecniche e fotografiche, El rapto ci porta in Argentina. Quella successiva alla dittatura di Videla (1976-1983). Una parvenza di libertà. Perché
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