Venezia 76: il premio a Luca Bigazzi
Al Maestro delle luci il premio Campari Passion for Film
Anche in notturna Luca Bigazzi saprebbe giocare con la luce, inseguirla, interpretarla con la macchina da presa, fare un “utilizzo creativo e geniale delle sorgenti luminose naturali” come sostiene Alberto Barbera, direttore della 76 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, durante la consegna del premio Campari Passion for Film. Giunto alla seconda edizione, il riconoscimento valorizza le figure chiave dietro le quinte come montatori, scenografi, compositori, costumisti e maghi dell’obiettivo appunto. Non che Luca Bigazzi avesse bisogno di un’altra targa per emergere: a casa ha sette David di Donatello come miglior direttore della fotografia (record italiano), ha vinto il Nastro d’Argento per Lamerica di Gianni Amelio, l’Osella d’oro per L’albero delle pere di Francesca Archibugi e Così ridevano di Amelio, ha collaborato con Silvio Soldini, Mario Martone, Giuseppe Piccioni, Ciprì e Maresco, Paolo Virzì, Daniele Lucchetti, Abbas Kiarostami. Non ultimo, è candidato al Primetime Emmy Award per la serie televisiva The Young Pope di Paolo Sorrentino. Regista al quale è legato fin dal 2005 quando girò Le conseguenze dell’amore (altro Nastro d’argento) e che ha contribuito a far conoscere al mondo.
L’amico di famiglia (2006), Il divo (2008), This Must Be the Place(2011), La grande bellezza (2014), Youth – La giovinezza (2015), The Young Pope (2016), Loro (2018) portano tutti la firma di Luca Bigazzi per la fotografia. “L’estrema versatilità che gli consente di lavorare con registi molto diversi uno dall’altro” prosegue Barbera “e apparentemente opposti al suo modo di intendere l’approccio al cinema (nel caso del sorprendente sodalizio con Sorrentino), ben si coniuga con le doti di velocità, precisione, sprezzo delle regole consolidate, predisposizione ad adattarsi a ogni tipo di budget, che lo hanno imposto su tutti come il miglior direttore della fotografia italiano degli ultimi trent’anni”. Proprio The New Pope (episodi 2 e 7) è stato proiettato questo pomeriggio al Lido in prima mondiale fuori concorso, subito dopo la cerimonia di premiazione. Nel cast, Jude Law, John Malkovich, Silvio Orlando, Cécile de France…, tra i protagonisti della storia un nuovo femminile e un nuovo maschile, ma anche le luci, le ombre, le sfumature, la “sperimentazione gioiosa delle inedite possibilità offerte dalla tecnologia e dalla manipolazione dell’immagine”.
Per questo Lorenzo Sironi, direttore marketing Campari, nel consegnare il premio Passion for Film ha definito Luca Bigazzi (milanese, classe 1958, ex regista pubblicitario) un “Maestro della luce”. E l’azienda, che sponsorizza la Mostra del Cinema e festeggia un secolo del cocktail Negroni, con la settima arte è in sintonia dagli anni Ottanta, quando Federico Fellini girò lo spot pubblicitario “Che bel paesaggio”, protagonista la bottiglia di Campari davanti al battistero di Piazza dei Miracoli a Pisa. Negli ultimi tre anni collabora con il Centro Sperimentale di Cinema per valorizzare i giovani registi attraverso Campari Lab: cortometraggi ispirati ai valori del rosso liquore. I Red Diaries con nomi come Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Stefano Sollima, Joel Schumacher ne sono una garanzia.