Una Colt in mano a Stefano Sollima
Risorge un vecchio progetto di Sergio Leone
La notizia è rimbalzata qualche giorno fa da Variety, in un articolo a firma Nick Vivarelli – figlio del compianto Piero – corrispondente dall’Italia del noto magazine. Si annunciava l’intenzione da parte della Leone Film Group, compagnia di produzione gestita da Raffaella e Andrea Leone, di dar corso a un vecchio progetto che il grande Sergio aveva carezzato negli anni prima della sua scomparsa, dal titolo Colt. Una storia ambientata nel West e pensata per la televisione, con la celebre arma inventata da Samuel Colt nel 1835 a far da motivo conduttore in una serie di racconti. «Stiamo pensando – scrive nel suo pezzo Vivarelli, riportando le parole di Raffaella Leone – di resuscitare questa idea, attraverso sei episodi, altrettanti quanti sono i colpi che contiene il tamburo della Colt». E si fa già il nome el regista che dovrebbe essere al timone artistico dell’operazione, ovvero Stefano Sollima che in questo momento sta mietendo il meritato successo di Gomorra la serie 2 e che come nella fiction fuoriserie di Sky, anche in Colt dovrebbe dirigere le prime due puntate supervisionando le successive.
Nel 1987, Sergio Leone, insieme allo sceneggiatore Sergio Donati e al cognato Fulvio Morsella, si era messo a riflettere intorno a questo progetto che avrebbe dovuto distanziarsi dal “taglio” iperbolico e mitico dei suoi grandi western, favorendo un approccio molto realistico all’epoca della Frontiera. Una Colt che passava di mano in mano avrebbe dovuto costituire il filo d’Arianna della sceneggiatura che Donati passò a scrivere fino alla forma di trattamento. “Leone went on to note that “Colt” will be “like a prequel to ‘Jessie James’,” referring to the 1939 classic Western in which young brothers Jessie and Frank James, played respectively by Tyrone Power and Henry Fonda, become outlaws after exacting revenge on their mothers’ assassin”, scrive Nick Vivarelli rivelando la ricercata, classica ascendenza che il regista di Per un pugno di dollari immaginava per il suo serial. Ma erano stati fatti anche dei passi in più, per cercare di quadrare questa serie pensata per la Rai: Leone pensava già agli attori e aveva avuto degli abboccamenti con Mickey Rourke e con Richard Gere che in quel momento si trovavano in Italia, l’uno per girare Francesco con Liliana Cavani e l’altro, Gere, per gli esterni di King David.
Stefano Sollima, che oltre ad essere il talentuoso corifeo della rinascita del noir in Italia è il figlio del grande westerner Sergio Sollima, dovrebbe confrontarsi, stando a ciò che ha raccontato Raffaella Leone, con il romanzo di formazione di un gruppo di ragazzi fuorilegge nel Far West, che dalla prima alla sesta puntata di questa serie completeranno la propria educazione criminale. Ovviamente, con in pugno la Colt.