Terrifier 3
2024
Terrifier 3 è un film del 2024, diretto da Damien Leone.
Fine ottobre e inizio novembre è il periodo ideale per l’uscita di uno slasher, grazie all’atmosfera che precede Halloween e le festività autunnali, molto sentite negli Stati Uniti. L’anno scorso, ad esempio, è stato presentato Thanksgiving, prodotto da Eli Roth. Quest’anno, invece, Damien Leone ci propone Terrifier 3, in anteprima il 31 ottobre e poi in sala dal 7 novembre. Film come da tradizione estremamente violento, ma con un tema natalizio, che si adatta perfettamente al periodo festivo e copre potenzialmente tutta la stagione. Leone ha il merito di essere uno dei pochi registi contemporanei ad aver creato una nuova icona dell’horror: Art the Clown, che è riuscito a ritagliarsi un posto nell’immaginario collettivo del genere, al pari di figure come Freddy Krueger, Jason Voorhees, Michael Myers e Leatherface, celebri protagonisti degli anni ’80 e ’90. I primi due film della saga Terrifier hanno conquistato il pubblico grazie a un mix di ironia e brutalità. Art è un personaggio che si comporta come un cartone animato: non parla, si muove come un mimo – una figura già di per sé anarchica – e agisce secondo una logica del tutto surreale. La sua macabra ironia deriva dal fatto che, nella sua mente, uccidere è un gioco. Tuttavia, la delusione arriva quando si rende conto che la realtà non funziona come nei cartoni animati: mentre un personaggio animato potrebbe riprendersi dopo un colpo, una persona reale semplicemente muore, e il gioco finisce. E allora non resta che fare arte (il suo nome non è casuale) usando la carne e il sangue come se fossero argilla.
Leone si diverte a trasformare le tradizioni festive in strumenti di morte, sovvertendo le immagini tipiche del Natale e inserendo elementi biblici e grotteschi. Indossando un costume da Babbo Natale, il killer (con le caratteristiche movenze da mimo meravigliosamente orchestrate dall’attore David Howard Thornton) aggiunge una nuova dimensione al suo stile già distintivo, mentre Leone continua a espandere e complicare la mitologia della saga. Il film segue la struttura di Terrifier 2, presentando scene di uccisioni estremamente violente. Lauren LaVera torna a interpretare Sienna Shaw, la Final Girl amata dai fan, destinata a combattere nuovamente contro Art. Torna anche Victoria “Vicky” Heyes (interpretata da Samantha Scaffidi), la sopravvissuta del secondo film, che aveva dato alla luce la testa decapitata di Art durante i titoli di coda. Questo evento introduce un simbolismo religioso legato alla Vergine Maria e alle stigmate, spiegando l’ossessione di Art per il Natale.
La trama, pur non essendo il punto centrale del film, non rappresenta un problema per gli appassionati del genere. Ciò che realmente colpisce in Terrifier 3 è la straordinaria qualità degli effetti speciali. Immerso nello spirito natalizio, Art usa azoto liquido per congelare le sue vittime, le trasforma in ghiaccioli umani e decora un albero di Natale con pezzi di intestino, ampliando il suo arsenale di strumenti di morte in una vera e propria celebrazione degli orrori festaioli. In una delle scene, un malcapitato Babbo Natale, interpretato da un attore sfortunato, cerca di implorare pietà, sostenendo che entrambi – lui e Art – lavorano per rendere felici le persone. In un certo senso, questo riflette una verità macabra: ognuno ha la propria idea di felicità, e Art sembra trarre piacere dalla sua particolare visione della realtà. Leone, parlando del suo personaggio, ha dichiarato: “Art non è solo un assassino, ma un personaggio tragico che cerca di far sorridere le persone, sebbene lo faccia nel modo più macabro possibile. Ho sempre voluto che rappresentasse la dualità della natura umana: la paura e l’inquietudine mescolate all’umorismo. Ogni film della saga deve superare le aspettative dei fan. Siamo consapevoli della pressione, ma il nostro obiettivo è sorprendere il pubblico, offrendo esperienze uniche che li portino a riflettere sulle loro paure più profonde”. I temi di Terrifier 3 esplorano il sottile confine tra realtà e incubo, e Leone probabilmente spera che il film inviti gli spettatori a riflettere su ciò che vedono, andando oltre la semplice esperienza visiva.
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