Lo Splat Pack

Nel tentativo di codificare il cinema horror del nuovo millennio il gaio Alan Jones su Total Film si è inventato il termine splat-pack per indicare quelli che, a suo dire, sarebbero i nomi di spicco del torture porn (ma conoscendo Alan, il termine “torture porn” non me lo passerebbe proprio!). Della fratellanza farebbero parte: Eli Roth (e ci siamo), James Wan e Derren Lynn Bousman (la saga di Saw) , Rob Zombie (ça va sans dire), Greg McLean (Wolf Creek, volendo… prendendola alla larga), Alexande Aja (Alta tensione) e Neil Marshall (The Descent).

La dismisura giapponese: Takashi Miike

Leggevamo, durante il nostro solito girovagabondare per il web, un’intervista rilasciata da Masaru Konuma che potrebbe riassumere un certo atteggiamento culturale nipponico davanti alla perversione. In pratica, l’autore, noto per i suoi film sadomaso targati Nikkatsu, affermava di usare il cinema come medium per sfogare le proprie immoralità, disegnando situazioni che non sarebbe mai riuscito a vivere nella vita normale.

Prove tecniche di Trancemissione – La morte al servizio della controcultura

Tra le correnti artistiche che più hanno corteggiato un immaginario apocalittico ed ecatombale, senz’altro svetta, e di gironi più sottostanti il punk, tutta l’area industrial coi suoi relativi sottoinsiemi. Il ponderato ricorso di queste formazioni alla shock-tactics tramite la manipolazione del mezzo audiovisivo e di immagini graficamente azzardate, fa di diritto entrare almeno un paio
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